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L’austerity varata dal ministro italiano dell’economia Tremonti prevede misure per 20 miliardi di euro nel 2012 e per 25.5 miliardi nel 2013. Un totale di 45.5 miliardi di euro che permetteranno di giungere al pareggio di bilancio.
A carico dei lavoratori dipendenti del settore privato e degli autonomi verrà introdotto per il 2012 e il 2013 un nuovo balzello battezzato “contributo di solidarietà”. Si tratta di un prelievo del 5% della retribuzione lorda eccedente i 90mila euro annui ed il 10% della parte che supera i 150mila euro.

Sull’efficacia di questa misura vi sono due osservazioni che non si possono ignorare:
1. Fintanto che le autorità italiane non miglioreranno l’attuale sistema di controllo e riscossione delle imposte, la misura da 45.5 miliardi in due anni varata dal governo sarà un flop, perchè altro non farà che ingrossare l’enorme buco nero dell’evasione fiscale italiana.
2. Chiamare questo balzello “contributo di solidarietà” è assai poco opportuno: rischia di venir preso sul serio per quello che sembra essere, la presa in giro del cittadino onesto.
I maggiori effetti di questa misura, più che il pareggio del bilancio italiano entro i termini ottimisticamente stabiliti, rischiano di essere una nuova grande rabbia degli italiani e nuove fughe di capitali all’estero.

A meno che i suoi compaesani non se ne saranno già liberati, fra un anno o due aspettiamoci dunque di sentire la erre moscia di Tremonti accusare la Svizzera, il suo nemico giurato, di favoreggiamento all’evasione fiscale, annunciare l’ennesimo scudo fiscale e l’inserimento del nostro paese in una nuova lista nera.

B. Ravelli