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Contro il venerdì 13 non si può nulla. Non esco di casa. Mai farsi offrire da bere dal beccamorto, anzi evitarlo. Se passa il carro funebre con il corteo toccare ferro. Se passa il becchino con l’auto vuota occorre toccarsi e inveirgli contro. Mai tavolate di 13 persone.

Siete superstiziosi? Siete scaramantici? Vi portate appresso, in tasca, nel portafoglio o nella borsetta, un qualche oggetto portafortuna?
Ringrazio tutti coloro che hanno mandato, in varie forme, una risposta. Ecco il quadro complessivo della mini inchiesta di Ticinolive sulla scaramanzia e sulla superstizione.

C’è chi della superstizione si cura poco, chi se ne strafotte e chi la ritiene una pratica medioevale, un’offesa alla religione.
C’è chi dice che essere superstiziosi porta male e chi addirittura ama i gatti neri, le sottoscale, i gerani nei vasi sul balcone e tutti i venerdì dell’anno.
C’è invece chi – pur non essendo superstizioso – non passa mai sotto una scala, si porta sempre appresso un amuleto voodoo e quando apre una bottiglia di rum ne versa sempre un goccetto a terra per i santi.
C’è chi rompe gli specchi senza curarsi dei sette anni di disgrazie e chi ha collezionato talmente tanti specchi rotti che ormai ha rinunciato a preoccuparsi.
C’è chi non tiene specchi nella camera da letto e chi men che meno appenderebbe uno specchio sulla parete di fronte alla porta d’entrata di casa.

Nelle tasche, nel portafogli, nelle borsette, sulla scrivania o in casa l’assortimento di amuleti e portafortuna è variegato: un dente del giudizio del marito, un piccolo quarzo rosa, la classica monetina da un centesimo, un quadrifoglio (in un libro che viene sempre tenuto sul tavolino di sala), le fotografie dei figli, una banconota da un dollaro, un piccolo chiodo arrugginito, una statuina in legno della Tanzania, un sassolino bianco, una moneta da un franco del 1901, un pezzo della cravatta indossata al matrimonio, una penna dorata, una bottiglia di birra, ancora chiusa, acquistata il primo giorno di lavoro, nel 1978.

C’è chi cita versi di 4000 anni fa: “Quel che grandemente temo mi succede; ciò che mi spaventa mi piomba addosso”, chi entra in casa pronunciando una preghiera, chi si toglie le scarpe iniziando dal piede destro.
C’è chi non si lava dopo le 22h00, chi accende sempre una candela bianca il venerdì sera, chi sputa per terra (con discrezione, è stato precisato) ogni volta che incontra il prete e chi di venerdì non fa mai acquisti.