Almeno venti persone sono morte e un centinaio sono state ferite oggi al Cairo, durante una manifestazione organizzata per chiedere la fine del potere militare in Egitto.

Molti dei manifestanti erano partigiani del salafista Hazem Abou Ismail, la cui candidatura all’elezione presidenziale del 23 e 24 maggio è stata rifiutata settimana scorsa dalla commissione elettorale.
Riuniti nel centro del Cairo da sei giorni per chiedere la partenza della giunta militare che dal gennaio 2011 governa l’Egitto, i manifestanti sono stati attaccati all’alba di mercoledì da un folto gruppo di persone armate.
Per ore le due fazioni si sono affrontate a colpi di spranghe di ferro, bastoni, armi da fuoco, con lanci di pietre e bottiglie molotov. A mettere fine agli scontri è intervenuto l’esercito.

Violenze che giungono quando mancano tre settimane alle elezioni presidenziali. Il candidato islamista moderato Abdelmoneim Abdelfoutouh ha annunciato la sospensione della sua campagna elettorale. Forte del sostegno dei salafisti, Abdelfoutouh si trova in seconda posizione nelle intenzioni di voto.
Lo stesso ha fatto il candidato dei Fratelli musulmani Mohamed Morsi, che ha sospeso la campagna per osservare il lutto per le vittime di queste nuove violenze.
Considerato l’istigatore degli scontri di oggi, il Consiglio supremo delle forze armate si dice pronto a lasciare il potere a partire dal 24 maggio, in caso di vittoria di uno dei candidati alla presidenziale già a partire dal primo turno.