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La Commissione europea ha respinto le proposte formulate dalla Svizzera lo scorso giugno per rilanciare i negoziati bilaterali, con il pretesto che non costituiscono un’adeguata risposta alle preoccupazioni dell’Unione europea.

Il rapporto di dieci pagine della Commissione è stato consegnato agli Stati membri incaricati delle relazioni con i paesi dell’Associazione europea di libero scambio (Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia) ed è stata discussa per la prima volta a Bruxelles lunedì scorso.
Il rapporto della Commissione, un’analisi divisa in sei punti, giudica le proposte elvetiche non pertinenti ad eccezione di un unico punto.
Si tratta “dell’accettazione da parte della Svizzera dell’importanza dell’omogeneità, dell’interpretazione e dell’applicazione uniforme delle questioni relative al mercato interno europeo” e del bisogno di un adattamento dinamico di quanto acquisito.

Nella lettera che lo scorso giugno aveva scritto al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, Eveline Widmer-Schlumpf proponeva soluzioni per rinegoziare il settore dell’elettricità, principale soggetto che blocca le relazioni con l’UE. Soluzioni che Bruxelles ha respinto.
Inoltre Berna non farebbe sufficientemente riferimento agli accordi bilaterali in vigore.
La Commissione deplora che la Svizzera si astenga dall’entrare in materia su un rinnovo del suo contributo di oltre un miliardo di franchi per la coesione, pur esprimendo interesse nel programma europeo per la ricerca e la cultura.
Particolarmente criticata è la proposta di Berna di creare un’istanza elvetica di sorveglianza per gli accordi bilaterali, in quanto questo significherebbe che il controllo sarebbe unicamente svizzero e sarebbe contrario agli standard di indipendenza della Commissione.
Malgrado al momento la reazione del governo federale sia laconica, si prevede comunque una ripresa delle discussioni e una nuova riunione dell’Associazione europea di libero scambio è prevista l’11 ottobre a Bruxelles.

(Fonte : Rts.ch)