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Nella primavera 2013 è atteso il picco massimo dell’attività del ciclo solare di 11 anni, il cosiddetto ciclo di Schwabe. Le tempeste solari che da alcuni mesi colpiscono la Terra causando disturbi limitati, già stanno segnando l’intensificarsi del fenomeno.

Una tempesta solare, o tempesta geomagnetica, accade quando il Sole produce forti emissioni di materia dalla sua corona che generano un forte vento solare, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare il campo magnetico terrestre nel giro di 24-36 ore.
Massicce ondate di particelle solari che rilasciate dal Sole si dirigerebbero dunque verso la Terra, mettendo fuori uso innanzitutto i satelliti che orbitano attorno al pianeta.
In un mondo dove tutto, o quasi, è interconnesso e dipendente da strutture satellitari, elettriche, informatiche e telefoniche, un simile evento causerebbe danni e problemi non da poco.

La NASA, l’Ente spaziale statunitense, non ignora la questione – malgrado da molte parti venga considerata la solita bufala apocalittica – e promuove congressi di astronomi per studiare il problema e trovare soluzioni in grado di proteggere la Terra da queste tempeste.
Tom Bogdan, scienziato dell’Ente spaziale americano, ha elaborato uno scenario estremo di quel che potrebbe accadere : “Il primo segno di pericolo verrebbe quando le radiazioni inizierebbero a disturbare segnali radio e dispositivi GPS. I satelliti che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via.
Poi toccherebbe alle linee elettriche, distrutte dalle radiazioni solari. La mancanza di elettricità genererebbe una serie di pesanti disagi a catena e tutto questo succederebbe simultaneamente in zone molto ampie del pianeta.”

Delle tempeste solari si occupa anche la Commissione europea, che ha presentato un rapporto nel quale si parla del crescente rischio di tempeste solari che potrebbero danneggiare le strutture tecnologiche e satellitari a livello mondiale.
In previsione del picco dell’attività solare atteso per il prossimo anno, il rapporto sottolinea l’importanza di intensificare ricerche e analisi, in modo da comprendere meglio il potenziale impatto dell’energia del Sole sulle infrastrutture terrestri.
Il rischio di imponenti black out è molto alto e il rapporto della commissione evidenzia come al momento attuale non vi sia nessun paese pronto per affrontare una simile, grave situazione.