Secondo il domenicale Der Sonntag, le principali banche svizzere faranno pressione sui loro clienti germanici che praticano l’evasione fiscale affinchè mettano in regola la loro situazione.

“Dopo il fallimento dell’accordo fiscale con la Germania, le banche svizzere puntano il coltello alla gola dei rifugiati fiscali tedeschi – scrive il giornale domenicale. Prova ne è la dichiarata intenzione delle grandi banche di incoraggiare gli evasori fiscali a dichiarare i loro averi.

UBS incoraggerà i suoi clienti a legalizzare i fondi depositati attraverso azioni volontarie, ha dichiarato al Sonntag un funzionario della banca.
Lo stesso ha confermato la Banca cantonale di Zurigo : chiede ai suoi clienti tedeschi di mettersi in regola con le autorità fiscali il più presto possibile.

L’istituto di credito con l’atteggiamento più marcato è però il Credit Suisse : “Diciamo chiaramente che non vogliamo più condurre affari con averi non dichiarati – ha spiegato al Tages Anzeiger Urs Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione della banca – Se i clienti non si metteranno in regola con il fisco, la banca ne tirerà le debite conseguenze.”

L’accordo fiscale che il Bundesrat tedesco ha respinto il 23 novembre scontro sarebbe dovuto entrare in funzione il 1. gennaio 2013.
Il Parlamento svizzero lo aveva approvato, mentre la Camera dei Länder tedeschi lo ha rinviato al mittente, giudicandolo incompleto e inefficace.
Il governo germanico, che lo sosteneva, non intende comunque arrendersi. Secondo il portavoce del ministero delle finanze, Wolfgang Schäuble ritiene si debba fare appello alla Commissione di consultazione fra le Camere.