La Palestina è stata ammessa quale Stato osservatore alle Nazioni Unite, giovedì 29 novembre. Uno statuto che il Consiglio federale ha sostenuto con decisione.

1. DIPLOMAZIA
Nel 1994, a seguito degli accordi di pace di Oslo, la Confederazione apre un ufficio di cooperazione a Gerusalemme est. Nel 2001 è la volta di una sede di rappresentanza a Ramallah.
In Svizzera l’Autorità palestinese è rappresentata da una sezione consolare a Berna.

2. ECONOMIA
A causa della situazione politica, le relazioni economiche tra la Svizzera e i Territori palestinesi sono modeste.
Dal 1999 esiste un accordo di libero-scambio tra l’AELE, l’Associazione europea di libero-scambio e l’OLP, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina.
Inoltre, attraverso il “Swiss Import Promotion Programme”, la Svizzera sostiene lo sviluppo economico palestinese (specialità alimentari e prodotti tessili).

3. UMANITARIO
Dal 1948 la Svizzera sostiene l’Ufficio di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi in Medio Oriente.
Ogni anno la Confederazione versa 10 milioni di franchi a sostegno della popolazione civile palestinese attraverso diverse organizzazioni umanitarie.
Altri 10 milioni di franchi sono dati ogni anno per la cooperazione allo sviluppo (in particolare per promuovere i diritti umani e il buon governo).

4. SOSTEGNO UFFICIALE
Prima di sostenere lo statuto di osservatore non membro alle Nazioni Unite, la Svizzera ha aiutato la Palestina a essere ammessa in seno alla Croce Rossa internazionale e alla Mezza Luna Rossa (l’equivalente della Croce Rossa nei paesi islamici).

5. VIAGGI
Il Dipartimento federale degli Affari esteri sconsiglia ai cittadini svizzeri di recarsi nella Striscia di Gaza.
Per quanto riguarda la Cisgiordania e Gerusalemme est, viene consigliato di farsi accompagnare da una persona pratica del posto, di rispettare le direttive emesse dalle autorità locali, di evitare di circolare dopo il tramonto, di tenersi lontani da manifestazioni o raduni di qualsiasi genere.

(Fonte : rts.ch)