“Nel 2012 vi sarà stato un prima e un dopo Mario Draghi – fa notare l’economista di Aurel BGC Jean-Louis Mourier.

Forti tensioni erano apparse in primavera sui mercati, resi nervosi dal degrado della situazione economica in Spagna, ma le dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea, pronto a tutto pur di salvare l’euro, hanno evitato la replica dell’estate disastrosa di un anno prima.

In settembre la BCE aveva annunciato un programma illimitato di riacquisto del debito per i paesi che avrebbero fatto ricorso ai fondi di soccorso europei. Un programma che però non è mai stato attivato, in quanto il governo spagnolo non ha inoltrato richieste d’aiuto.
“Poco importa, la BCE è un paraurti ultra-efficace. La crisi delle finanze pubbliche non è finita. Gli Stati impiegheranno anni a risanare i propri bilanci ma il rischio che gravava sui mercati è quasi scomparso – commenta ancora Jean-Louis Mourier.

Si è dissipata anche la catastrofe evocata dell’uscita della Grecia dalla Zona euro. I progressi nell’ambito della supervisione bancaria, le riforme strutturali in Spagna e in Italia hanno riportato fiducia.
Le grandi piazze finanziarie hanno potuto chiudere l’anno su note positive. Al 31 dicembre Parigi segnava un guadagno annuo del 15,23%, Londra del 5,84% e Francoforte del 29,06%.

In Europa permangono comunque diverse incognite : la richiesta di salvataggio da parte della Spagna, una nuova ristrutturazione del debito greco, le riforme fiscali e sociali in Francia, senza dimenticare la pressione sui mercati che potrebbe derivare dalle elezioni in Italia e in Germania. Oltre alla crescita, che nella Zona euro si trova a un punto morto.

(Fonte : Bilan.ch)