Ormai ci siamo. Le ultime divergenze fra il Nazionale e gli Stati sono state appianate. La riforma della politica agricola federale sarà sottoposta venerdì alla formale votazione definitiva ed entrerà in vigore fra poco meno di un anno. Questa riforma permette di raggiungere in modo più mirato gli obiettivi strategici della Confederazione in materia agricola come un più alto grado di auto approvvigionamento, una corretta gestione del territorio e un uso sostenibile delle risorse. La definizione più precisa dei tipi di pagamento diretto concessi agli agricoltori rende anche più trasparenti le prestazioni svolte dal settore agricolo in favore di tutta la società. Le bocce dunque sono ferme o, se prendiamo come esempio lo sport invernale del curling, le pietre sono ferme.

Chi conosce questo gioco sa che solo quando le pietre sono ferme si può vedere chi ha fatto punti. Un primo vincitore è sicuramente l’arbitro della partita, ovvero il Consiglio Federale e per esso l’Ufficio Federale dell’Agricoltura UFAG che si sono visti confermate dal Parlamento le impostazioni di fondo della Politica Agricola 2014-17. Essi hanno avuto il pregio di comprendere che solo con una riforma di questo tipo sarebbe stato possibile ottenere i necessari consensi politici per mantenere l’alto livello odierno dell’impegno della Confederazione a favore dell’agricoltura. Non si dimentichi a questo proposito che la politica agricola costituisce un vero e proprio strumento di politica regionale e federalista che immette nell’economia rurale delle zone periferiche importanti mezzi finanziari.

Nel complesso può considerarsi soddisfatto anche  il settore agricolo dato che le risorse destinate all’agricoltura non diminuiscono. Certo cambiano le modalità di assegnazione e per questo sarà necessario un grosso sforzo imprenditoriale da parte degli agricoltori. Molto dipenderà anche dall’approccio che essi avranno verso la riforma. Bisognerà affrontare il nuovo ordinamento con spirito positivo e senza affanni informandosi già da subito sulle novità in arrivo in modo da coglierne le opportunità. Un lavoro paziente e impegnativo. Un po’ come quando i giocatori di curling prendono le misure del lancio e accostano dolcemente in scivolata le pietre verso i cerchi della casa.

Certo, come nel curling, anche per applicare la nuova politica agricola ci vorranno gli “scopatori”, ovvero coloro che agevolano la scivolata della pietra e favoriscono la traiettoria migliore. Questo ruolo compete alle nostre autorità cantonali e all’amministrazione che dovranno informare, consigliare e appoggiare gli agricoltori e adeguare le normative cantonali allineandole a quelle federali. C’è ancora comunque un’incognita: la possibilità che venga lanciato un referendum. Non sarebbe utile, ma evidentemente c’è qualcuno che alla scivolata e all’accostamento preferisce il boccia punto. Staremo a vedere. Ad ogni modo, per chi non si adeguerà al nuovo ordinamento sono prevedibili spiacevoli scivoloni… sul ghiaccio.

 Giovanni Berardi – Presidente di Agrifutura