I problemi del mercato immobiliare cinese e dei prestiti tossici nelle banche della Cina sono altrettanto gravi di quelli americani che avevano fatto scoppiare la crisi subprime nel 2007 negli Stati Uniti.

E’ l’opinione di Mark Mobius, investitore di Franklin Templeton.
Mobius gestisce circa 53 miliardi di dollari nei mercati in via di sviluppo e in Cina ha investito più soldi che in qualsiasi altra piazza finanziaria.

La situazione delle banche cinesi viene commentata dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, che esattamente come aveva fatto nel 2007 – quando aveva escluso il rischio di default per le banche e le altre società americane piene di crediti a rischio pignoramento – ha previsto che le banche cinese non faranno fallimento.
Secondo Mobius, l’unico motivo per cui in Cina non vi sarà alcun default e nessun scenario tipo Lehman Brother è perchè, al contrario di quelle americane, le banche cinesi sono statali e non verranno mai fatte fallire.