NO BILLAG NO SVIZZERA

Un’incredibile vittoria per il servizio pubblico radiotelevisivo e la coesione nazionale!

Con grande piacere e soddisfazione il comitato No Billag No Svizzera prende atto che il popolo svizzero si è espresso a larga maggioranza contro l’iniziativa No Billag. Anche il no in Ticino, con oltre il 65% dei contrari all’iniziativa, conferma con un importante segnale l’importanza del servizio pubblico radiotelevisivo e della coesione nazionale.

Il No in Ticino e nel Grigioni italiano è una vittoria importantissima per tutta la Svizzera italiana. Il segnale lanciato al resto della Svizzera è chiaro: l’informazione in lingua italiana è un diritto che deve essere mantenuto. La chiave di ripartizione del canone deve quindi continuare ad essere garantita perché, seppure la Svizzera italiana è una piccola realtà, è fondamentale per i suoi cittadini continuare ad avere un servizio radiotelevisivo di qualità.

Anche il chiarissimo no nel Grigioni italiano segnala quanto è importante per le regioni periferiche poter avere un’informazione in lingua italiana. La Svizzera italiana si è dimostrata coesa e unita a difesa di un servizio pubblico svizzero che garantisce una copertura mediatica in tutte le regioni linguistiche.

La campagna sull’abolizione del canone radiotelevisivo ha sollevato molte critiche sull’attuale sistema, ma infine, la larga maggioranza del popolo ha rifiutato l’abolizione del servizio pubblico radiotelevisivo. I cittadini hanno capito che non è tagliando la testa con la ghigliottina che si cura un mal di testa. La politica e le radiotelevisioni dovranno ora lavorare affinché le critiche sollevate in questi mesi non vengano lasciate cadere nel vuoto. Le sfide che attendono il settore radiotelevisivo, dalla digitalizzazione al mercato pubblicitario, dai salari alla programmazione, sono infatti molteplici. Siamo convinti che la politica saprà e dovrà seguire da vicino questo cambiamento e dare seguito alle richieste espresse dai cittadini della Svizzera italiana.

Il comitato politico ringrazia di cuore tutte le associazioni, volontari e sostenitori che hanno collaborato in questi intensi mesi di campagna.

Lombardi, Abate, Branda, Giacometti

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LEGA DEI TICINESI

No Billag: le promesse di cambiamento vanno mantenute

La Lega dei Ticinesi prende atto dell’esito della votazione sull’iniziativa No Billag nel nostro Cantone, dove la percentuale di Sì è stata superiore alla media nazionale di circa 5 punti.
Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto se si considera la clamorosa sproporzione tra gli schieramenti in campo.

Tra le forze politiche, solo la Lega dei Ticinesi ha indicato di votare Sì all’iniziativa. A livello mediatico, il Mattino ed il Paese sono stati gli unici a sostenere l’iniziativa. Tutti gli altri organi di stampa, sia elettronica che cartacea che online, hanno combattuto attivamente l’iniziativa, non risparmiandosi ricatti e fake news.
La stessa RSI è clamorosamente venuta meno al proprio mandato di servizio pubblico: per mesi si è prodotta in un vero e proprio lavaggio del cervello all’indirizzo degli spettatori.
Contro l’iniziativa si è schierato, con un’isteria senza precedenti, l’intero establishment, puntellato da una miriade di associazioni piccole e grandi. Si è creato uno scenario di tipo “bulgaro”.

Ciononostante, da quasi 50mila ticinesi è giunto un chiaro segnale di protesta nei confronti della RSI: i vertici dell’emittente dovranno tenerne conto ed avviare senza indugio i cambiamenti ed il ridimensionamento promessi durante la campagna di votazione. Qualsiasi altro atteggiamento costituirebbe uno schiaffo della TV di Stato ad una fetta importante di popolazione.

La questione comunque non si chiude qui: costringere tutti i residenti in Svizzera a pagare il canone più caro d’Europa per finanziare una SSR di dimensioni spropositate, anche se non si seguono i suoi programmi, non è più accettabile nell’era della digitalizzazione e del “chi consuma paga”. La TV lineare imposta al pubblico è un relitto del passato. La Lega dei Ticinesi continuerà la propria battaglia affinché il canone radioTV venga sensibilmente ridotto e si augura che l’iniziativa popolare per abbassare il balzello ad al massimo 200 Fr all’anno venga lanciata quanto prima. La Lega dei Ticinesi sarà in prima fila nella raccolta delle firme nel nostro Cantone.

La LdT ringrazia infine tutti i ticinesi che hanno coraggiosamente espresso il proprio malcontento nei confronti della TV di Stato votando Sì all’iniziativa No Billag in barba ai ricatti, alle minacce e agli anatemi dell’establishment.

Lega dei Ticinesi