Tensione alle stelle nel Venezuela dove violenti scontri stanno sconvolgendo il paese per l’ennesima volta. Il caos è iniziato da quando l’oppositore di Nicolas Maduro, Juan Guaidò ha pubblicato un video su Twitter in cui ha esortato i suoi sostenitori e i militari a scendere in piazza per destituire il regime di Maduro.

La risposta dell’attuale presidente non si è fatta attendere, il governo venezuelano ha infatti chiesto a sua volta ai suoi sostenitori di radunarsi fuori dal palazzo presidenziale per difendere Maduro dagli attacchi. Secondo i media, durante le violente manifestazioni alcuni mezzi pesanti del governo hanno investito gli oppositori. È stato inoltre fatto uso di gas lacrimogeni e cannoni d’acqua. Ci sarebbero in totale 90 feriti e sembra che un ragazzo di 24 anni abbia perso la vita nella città di La Victoria.  Secondo Foro Penal la ONG venezuelana che si occupa dei diritti umani 119 persone tra cui 11 adolescenti sono stati arrestati durante la manifestazione.

Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha invitato entrambe le parti a non ricorrere all’uso della violenza. Dal canto suo il presidente Donald Trump ha twittato che sta monitorando da vicino la situazione venezuelana e ha lanciato un messaggio intimidatorio verso Cuba che, secondo Trump, starebbe aiutando il regime: “Se gli aiuti, anche militari, al governo di Caracas non finiranno gli Stati Uniti decideranno un embargo totale verso L’Avana”.

“Oggi torneremo di nuovo in forma sostenuta nelle strade fino a mettere fine all’usurpazione” ha incitato in un video Guaidò rivolgendosi ai suoi sostenitori e dichiarando che fonti certe hanno confermato che Maduro aveva ormai tutto pronto per lasciare il paese ma che “forze straniere” l’hanno obbligato a restare.  Di tutt’altro tono le dichiarazioni di Maduro che invece ha affermato: “Voglio felicitare voi Forze armate per l’atteggiamento fermo, leale, valoroso e di enorme saggezza con cui avete condotto la soluzione e la sconfitta del piccolo gruppo che pretendeva di riempire il Paese di violenza con una scaramuccia golpista”.

Insomma c’è non poca confusione in Venezuela. Secondo il corrispondente del Pais Javier Lafuente non è chiaro quanti militari stiano effettivamente appoggiando Guaidò così come rimane incerto fino a che punto gli USA sono disposti ad offrire il loro appoggio all’oppositore di Maduro.