Il PPD ha composto ieri la sua squadra per il Nazionale. Correranno gli uscenti Fabio Regazzi e Marco Romano, accompagnati da Michel Tricarico, Sabrina Gendotti, Stefano Imelli (assente per impegni), Giuseppe Cotti, Davide Lurati e Michele Moor.

Interessante quest’ultima candidatura. Moor si era messo in luce alcuni anni or sono, nel 2007, quando al termine di una campagna elettorale azzeccata e penetrante, era giunto a insidiare l’elezione di Chiara Simoneschi Cortesi. Nel 2011 Moor (che ha sempre assunto posizioni sostanzialmente di destra) era passato all’UDC, puntando sia al Nazionale sia agli Stati (con il sostegno della Lega). Candidature che però non si concretizzarono, benché (si mormorava) godessero della benedizione di Blocher.

Ora assistiamo al “ritorno a casa” di Moor. “Per un breve periodo sono caduto anch’io nel populismo” dichiara contrito. Come non perdonarlo? Secondo noi Michele Moor, che conosciamo personalmente, è un buon candidato: PPD, se tale vuol essere, così come UDC.

Saggia la decisione del partito su Filippo Lombardi. Una decisione diversa avrebbe probabilmente comportato la perdita del seggio agli Stati. “SuperPippo” è di gran lunga la figura dominante nel PPD. Importante a Berna, formidabile lobbista, euroturbo impenitente. Magari non lo votiamo, ma non ci permettiamo certo di discuterlo!