di Cristina Pronzini, Lumino

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La pandemìa del CoronaVirus si sta rivelando un escamotage per l’accelerazione del digitale che ci porta dritti alla libertà vigilata, controllata e schedata. E sembra proprio che la gente si stia allegramente assoggettando spensieratamente e felice di delegare ad altri la responsabilità di tutte le decisioni anche le più importanti (sondaggi docet).

Le ultime trovate, s’intende tutte per il nostro bene più prezioso, mi hanno fatto rabbrividire. Un coacervo di buone intenzioni finalizzate a limitare sempre più la nostra libertà. Talune veramente fuori di testa (Von der Leyen).

Dall’impedimento ai vecchi di fare la spesa obbligandoli agli arresti domiciliari, all’esortazione di usare la carta di credito, ed ora un’applicazione per controllare e monitorare gli spostamenti e gli incontri.

Il Grande Fratello è sulla buona strada e ci arriverà, ma è già in parte presente, dentro casa per organizzarci il bioritmo quotidiano, il terreno è fertile, le premesse ci sono tutte. Con un clic deleghiamo ai nuovi tiranni la nostra esistenza e la parola “Privacy” è ormai fuori vocabolario e un retaggio del passato.

Mi consola leggere, fra altri, gli editoriali di Fabio Pontiggia, e le prese di posizioni di Giorgio Ghiringhelli sull’argomento, che ci rendono attenti sulla deriva in atto, piccole grandi sentinelle di una democrazia allo sbando.

Pubblicato da Giorgio Ghiringhelli sul suo sito “il Guastafeste”