Le “primarie popolari” francesi hanno prodotto una prima candidata  in vista delle elezioni presidenziali. Si tratta dell’ex ministra Christiane Taubira ma la sua elezione potrebbe non avere un vero valore legale. Le particolari votazioni, che hanno avuto luogo online dal  27 al 30 gennaio, sono state organizzate da un gruppo di cittadini che vorrebbero arrivare alle elezioni con una sinistra più unita e forte. Secondo i media francesi tuttavia, nonostante le elezioni si avvicinino, il risultato desiderato non è stato raggiunto e la sinistra risulta ancora essere frammentata. Alla votazione hanno partecipano 7 esponenti della sinistra francese tra i quali la vincitrice Taubira e la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. 

L’adesione alle votazioni è stata ottima, su circa  450mila iscritti hanno votato approssimativamente 390mila elettori, un risultato molto migliore rispetto alle votazioni simili organizzate dalle altre aree politiche. Non è chiaro tuttavia quanto gli altri candidati ne rispetteranno l’esito. Ancora prima dei risultati, Taubira aveva assicurato che si  sarebbe ritirata se non avesse vinto le primarie popolari ma nessun altro candidato aveva fatto altrettanto.  Dopo la vittoria ha fatto un breve discorso in cui ha esortato  tutti gli altri  ad unirsi a lei: “Solo la sinistra è in grado di affrontare i tempi e le sfide che ci attendono. […] I nostri ideali sono allo stesso tempo socialisti, ecologisti, comunisti, radicali di sinistra. I nostri ideali sono comuni, assumono forme diverse. Per questo, in questo spirito di armonia e di azione comune, mi rivolgo ai socialisti. Faccio appello a coloro che guidano questo partito, agli eletti. Mi rivolgo con lo stesso spirito agli ambientalisti e ai comunisti. Faccio un appello per l’unione e ‘le rassemblement” ha dichiarato  la candida. Si è poi rivolta direttamente ai suoi avversari: “hiamerò Anne. Chiamerò Yannick. Chiamerò Fabien. Chiamerò Jean-Luc. Conosco la loro riluttanza, ma conosco anche la loro intelligenza e il loro senso per l’interesse generale. Perché la posta in gioco è il futuro dei nostri figli”.

Gli altri candidati tuttavia hanno rifiutato il suo appello. Yannick Jadot ha apertamente sminuito il risultato delle elezioni dicendo che è stato iscritto senza volervi partecipare. Tutti dunque proseguiranno con la propria campagna elettorale e la sinistra avrà mancato l’occasione di presentarsi unita alle presidenziali con un solo candidato.