Domani sarà sentita la donna di 22 anni che ha accusato il figlio del presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, di stupro. Secondo la versione della ragazza, nella notte tra il 18 e il 19 maggio, all’Apophis Club di via Merlo, ella avrebbe incontrato per caso Leonardo Apache, ovvero il figlio del presidente, suo ex compagno di liceo. Assieme a loro, ci sarebbe stato un terzo giovane uomo. La giovane donna sarebbe quindi stata vittima di uno stupro di gruppo da parte dei due uomini. Ora, il legale della ragazza, Stefano Benvenuto, è sulle tracce del secondo giovane. Se venisse indagato anche lui nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, il reato di cui è accusato Leonardo si aggraverebbe in quello di “violenza sessuale di gruppo”. 

Domani saranno poste al vaglio le testimonianze di chi ha incontrato i due giovani quella sera e i loro cellulari saranno analizzati, così che si potrà chiarire la precisa dinamica del presunto stupro avvenuto a maggio, secondo la denuncia presentata dalla giovane presentata lunedì scorso.

Proseguono intanto le ricerche dell’altro ragazzo, un amico del figlio di La Russa che però, al momento, non è indagato. Secondo la giovane, l’uomo avrebbe preso parte alla violenza consumata ai suoi danni in casa di La Russa. Non ancora identificato, si tratterebbe di uno dei Dj che quella sera aveva suonato.

Di quella notte la presunta vittima ha riferito di non avere ricordi successivi alla consumazione di due drink dentro alla discoteca. Al suo risveglio la mattina seguente, si sarebbe trovata “nuda” e “confusa” nel letto di Leonardo e sarebbe stato lui stesso a comunicarle che avevano avuto rapporti sessuali a sua “insaputa”, ai quali aveva preso parte anche il Dj, andato poi a dormire in un’altra stanza. 

Dalle analisi effettuate alla clinica Mangiagalli di Milano, dove la giovane è stata visitata il 19 maggio, subito dopo la nottata trascorsa nell’abitazione del vecchio amico, è risultata positiva alla cocaina (che lei stessa aveva consumato prima della serata in discoteca), ai cannabinoidi e alle benzodiazepine. La presenza nel suo corpo di quest’ultima sostanza, tuttavia, potrebbe essere legata a un ansiolitico che la 22enne ha dichiarato di assumere. 

Gli agenti della Squadra Mobile di Milano proseguono con gli accertamenti per ricostruire quanto accaduto quella notte fra l’altro visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona del locale e quelle nei pressi dell’abitazione di Leonardo, che potrebbero fornire risposte sulle condizioni psicofisiche della ragazza. 

Nel frattempo, prosegue un altro processo, quello per stupro di gruppo che vide protagonista il figlio di Beppe Grillo che però rischia di saltare, per il fatto che il trasferimento di uno dei tre magistrati del collegio giudicante di Tempio Pausania potrebbe creare uno stop o addirittura una ripresa da zero.

Tuttavia in zona Cesarini, il processo dovrebbe essere “salvato” dalla tecnologia e si terrà quindi online. Si tratta del processo per stupro di gruppo a Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore dei Cinque Stelle) ed ai suoi tre amici genovesi Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta ai danni di una giovane donna svedese, che riprenderà dunque lunedì prossimo sotto una nuova forma: la video-registrazione prevista dalla Riforma Cartabia.