Pubblichiamo la seguente lettera aperta. Noi lasciamo ad ogni lettore la prerogativa di formarsi una propria opinione

Lugano, 14 novembre 2023

Signor Consigliere federale Cassis,
da alcune settimane assistiamo con orrore al massacro quotidiano che lo Stato di Israele sta perpetrando contro la popolazione civile “imprigionata” nella Striscia di Gaza, con bombardamenti indiscriminati su abitazioni, ospedali e scuole. Bilancio (provvisorio!): 1 mila persone uccise, di cui quasi la metà sono bambini, e oltre 150 mila abitazioni distrutte! Tutto questo contro una popolazione pigiata da anni in pochi chilometri quadrati che è stata privata di acqua, elettricità e viveri. E il dipartimento che lei presiede non trova di meglio da fare che sospendere gli aiuti a 1 organizzazioni per i diritti umani che operano in Israele e nei territori palestinesi!
A proposito del massacro di bambini, ecco quanto scrive lo storico e analista politico italiano Paolo Borgognone: “I bambini di Gaza scrivono il loro nome sui propri corpi cosi che il loro cadavere possa essere identificato. Hitler ètornato tra noi. Re Erode è tornato tra noi. E chi sostiene, avalla o contestualizza questo infanticidio di massa, per certi versi unico nella storia, nel quadro della narrazione del “diritto di Israele a difendersi” non è migliore, sul piano morale, dei responsabili materiali di siffatti crimini contro l’umanità”.
Ci teniamo a precisare che siamo altrettanto indignati e atterriti per l’improvviso attacco di Hamas del 7 ottobre scorso contro la popolazione israeliana. Riteniamo tuttavia che la reazione di Israele a questo ignobile attacco terroristico sia del tutto sproporzionata. Criticare l’operato dello Stato d’Israele non significa essere “antisemiti” (in riferimento al Suo articolo del 9 novembre sul CdT). Al contrario, noi siamo per il rispetto di tutti gli esseri umani, a prescindere dalla loro razza, etnia, religione o opinione.

Ne abbiamo abbastanza di etichettature secondo cui chi ha un pensiero critico rispetto alla narrazione sul conflitto israelo-palestinese è “antisemita”, alle misure sulla
pandemia è “negazionista” o “antivax”, all’ideologia gender è”omofobo”, alla versione ufficiale sull’11/g è “complottista” (cfr. lo storico svizzero Daniele Ganser) e cosi via.
Bisogna anche dire che, come dimostra la grande manifestazione in favore della pace organizzata li 27 ottobre scorso a New York dal gruppo Jewish Voice for Peace, non tutti gli “ebrei” la pensano allo stesso modo, come è giusto che sia.
Infine, siamo seriamente preoccupati per l’escalation a cui questo ennesimo conflitto potrebbe portare, sfociando in una guerra mondiale di stampo nucleare. La storia ci insegna che non sono mai i popoli a volere la guerra, bensi la solita casta che ha interessi finanziari e/o geostrategici e che spesso finanzia l’uno e l’altro campo.
Come cittadini ci aspettiamo che Lei assolva al Suo dovere di ministro degli Affari esteri della Svizzera, un Paese neutrale che vanta da sempre una tradizione umanitaria e che, dal 2022, anno in cui Lei ha scalfito la nostra tradizionale Neutralità (ormai a geometria variabile) sanzionando la Russia, sembra essersi piegato a quei voleri atlantisti che hanno vocazione di “esportare la democrazia” in altri Paesi dichiarandogli guerra. Ci aspettiamo quindi che Lei si adoperi per portare le parti in conflitto al tavolo dei negoziati, come dovrebbe fare un Paese caratterizzato da solidi principi di neutralità e buoni uffici: se non può o non vuole farlo La invitiamo a dimettersi.


Distinti saluti,
Per il Comitato di HelvEthica Ticino,

Il co-presidente:
Werner Nussbaumer