Russia, Europa, Politica, Cultura: Nicolai Lilin e L’Educazione dei Fuorilegge

L’autore di Educazione Siberiana (oltre50mila copie vendute) racconta a Ticinolive una filosofia politica profonda ed affascinante, tagliente come un coltello siberiano, parlando anche del suo ultimo libro, che si preannuncia un altro successo: Favole, Fuorilegge.

Intervista di Chantal Fantuzzi

Nicolai Lilin, classe ’80, scrittore di successo, tatuatore e artista, conduce anche un programma televisivo riguardo Russia e geopolitica su TGcom24, al lunedì “La Versione di Lilin”

 

Ucraina. Cosa pensa della situazione attuale?
Mi dispiace per come si sia sviluppata la situazione dopo il Colpo di Stato del 2014, per tutti gli eventi tragici accaduti. Non si può non provare frustrazione stando in un’Europa che non collabora, siamo certamente vittime di una cecità voluta e strumentalizzata dai Media globali, che spesso ci propongono punti di vista distorti. Personalmente non ritengo che ci sia una Verità assoluta, ciononostante manca quel pluralismo di voci che darebbero spazio a plurime verità, troppo spesso omesse. In Ucraina, per esempio, più volte alcuni giornalisti sono stati uccisi a colpi di pistola o bruciati vivi.
Ritiene che le dittature del secolo scorso si riversino ancora, in qualche modo, sul presente?
Il discorso sui nazional socialismi, oggi, è molto ambiguo. Il Comunismo, ad esempio, non esiste più e mai potrà più esistere per il semplice motivo che i protagonisti delle battaglie sociali di quegli anni epocali sono ormai morti con esse. L’esempio più chiaro è quello della sinistra di oggi, la quale ha radici nel socialismo bolscevico di Lenin, Stalin e Trotskij e anche in Che Guevara (il “comunista rock” amato tanto quanto Jim Morrison) i cui odierni esponenti oggi vivono in un mondo contrario all’ideologia propagata dal socialismo stesso. Il comunista di oggi con la macchina di lusso e i vestiti firmati, magari di 40 anni che non lavora e vive coi propri genitori e poi ogni tanto va a dormire nei centri sociali è soltanto uno di quelli che usa la politica come una “moda” e non per necessità di lotta sociale. Lo stesso succede con la destra: il Nazismo e il Fascismo hanno perso, quindi partono da una maggior frustrazione per una ragione storica profonda. Frustrazione che, tuttavia, ha svincoli diversi nelle varie parti d’Europa. I giovani della destra italiana, per esempio, hanno compiuto uno sviluppo positivo, sono stati in grado di capire il senso dei macchinari di potere di propugnare l’uscita dell’Italia dall’UE e l’indipendenza dell’Italia stessa e, a differenza dei giovani della sinistra, non sono vittime di una vuota retorica. Sono stati capaci di vedere gli effetti negativi della globalizzazione. Molti di loro hanno compreso l’azione invasiva della NATO e auspicano l’uscita dell’Italia dalla NATO stessa, comprendendone il danno che questa sta apportando ai paesi poveri.
A questo proposito si recherà in Donbass con l’Associazione Lombardia Russia, prossimamente?
Dell’Associazione Lombardia Russia sono membro onorario e li inviterò lunedì alla mia trasmissione su TGcom 24 “la versione di Lilin” per parlare, appunto, anche del Donbass in cui l’Associazione si recherà per stipulare importanti accordi con gli imprenditori. In Donbass mi sono recato più volte per altri motivi, questa volta non penso andrò, preferisco rendermi utile seguendo le mie peculiarità, ovvero dare una visione molteplice, come scrittore, delle plurime verità nascoste.

Quest’anno è il centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Cosa pensa riguardo questo evento storico che sconvolse la fisionomia della Russia?
È stato un evento senz’altro determinante per il mondo intero, esaltato da diverse fazioni politiche, che ha posto al centro l’animo del popolo russo, con il contributo dei tanti paesi dell’ex Impero zarista.
Tra lo Zar e l’Armata Rossa chi sceglierebbe?
Sarebbe come scegliere tra due tipologie di morte violenta. Si tratta in entrambi i casi di poteri centralisti che hanno travagliato la Russia. La Rivoluzione fu il frutto estremo del malessere creatosi sotto l’impero zarista e al contempo l’antefatto del crollo dell’impero comunista, in una generale oppressione dei diritti umani. Personalmente apprezzo il Governo Provvisorio che si formò tra il 1916/17 del Primo ministro Kerenskij, politico debole ma grande amministratore, attorniato da collaboratori onesti. Non fu un oratore, a differenza di Lenin, Stalin e Trotskij che crearono poi quel sentiero di guerra sfociato nel bolscevismo violento che perdurò sino agli anni ’50, ma un uomo dalle idee chiare che seppe tenere in mano la Russia dopo il Colpo di Stato.
Nel suo romanzo d’esordio, Educazione Siberiana, vi è il personaggio di Xenia, una giovane dalla mente infantile. È un personaggio unicamente funzionale al romanzo, oppure è la metafora di un’ancestrale purezza perduta?
Xenia è un personaggio reale al 95%, per la quale mi sono ispirato a una persona che ho realmente conosciuto, dalla quale ero molto affascinato e alla quale ero legato sin dall’infanzia. Come tutte le persone prive di stabilità mentale, lei era pura

Eleanor Tomlinson interpreta Xenia nel film tratto da Educazione Siberiana (2013)

. La purezza dei matti è bellissima: loro non sanno mentire. Per questo in Siberia si dice che portino dentro lo Spirito di Dio. Se la volessimo leggere come metafora, invece, potrebbe essere la Russia. La Russia è una demente splendida. Bella, aperta, sincera, ma incapace di realizzare la propria partecipazione a un mondo moderno, è fuori da qualsiasi contesto in cui possa esistere, poiché nessun contesto sarebbe compatibile con la lealtà e l’onestà della Russia stessa.
Cosa pensa di Putin?
In questo periodo storico è un personaggio molto discusso sia in senso negativo che positivo, talvolta, spesso, troppo esaltato. Diceva un filosofo cinese, due mila anni prima di Cristo, “Il miglior governo è quello di cui il popolo ignora l’esistenza.”
E di Trump?
È il perfetto emblema dello stile USA: chi lo critica dovrebbe prima criticare se stesso. Noi, uomini moderni, siamo la proiezione esatta dell’ideologia USA. Se Trump ha vinto non è certo stato per l’azione di fantomatici hacker russi, bensì per l’azione di un paese abituato ad essere libero da sempre, legato all’idea pura di democrazia. Obama, la democrazia, l’ha letteralmente rottamata. Se i 15enni di oggi che iniziano ad avvicinarsi alla politica, divenuti adulti, ricorderanno questo periodo come la morte della democrazia, la colpa sarà della politica di Obama. Trump possiamo amarlo, odiarlo, ma resterà sempre indiscutibile che noi, volenti o nolenti, aneliamo ad essere come gli americani: dal modo di vestire, alle marche, alla rinoplastica.


Per concludere, il Suo ultimo libro si intitola “Favole Fuorilegge”. Perché dire “C’era una volta” è fuori legge?
Eh (ride, n.d.r) Le fiabe sono sempre state un modo molto diretto, intimo ed elegante di trasmettere idee ed elementi educativi alle persone, e questo è accaduto ovunque, ma specialmente in Russia. Le Fiabe dei Fuorilegge me le raccontarono mio nonno e mio padre, e mi diedero quell’ impulso di ricerca della libertà che mi accompagna tutt’ora in ogni momento della vita. Le fiabe sono decisive per le idee politiche e sociali, ed esse sono fuorilegge perché – cosa sgradita al Potere- istruiscono le masse. Il Potere vuole tenerle ignoranti, le masse, cosicché non possano agire, ribellarsi. Ma quando il popolo inizia a farsi delle domande sulle ragioni profonde, per esempio riguardo la politica, i governatori, ecco che rialza la testa e viene bollato dal Potere come sovversivo, pericoloso e via dicendo e le conseguenze di questa ”paura” del Potere che vuole continuare a soggiogare le masse, si riversano nei drammi generati dalle grandi dittature, comunismo e nazismo, per esempio, che tutt’oggi si contendono ancora il mai chiarito numero enorme di vittime, anche se io presumo che il primato lo detenga il comunismo per il semplice fatto che durò di più del nazismo. Le favole sono fuori legge per come sono fatte, poiché sanno eludere la censura e senza filtri comunicare direttamente ai cuori e alle menti delle persone.

Esclusiva di Ticinolive