La società russa Gazprom aveva lasciato tempo al governo ucraino sino a lunedì mattina per pagare un debito di quasi due miliardi di dollari. Le forniture di gas verso l’Europa potrebbero essere toccate.

Di fronte al mancato pagamento, la Russia ha attuato la sua minaccia e ha deciso di chiudere il rifornimento di gas verso l’Ucraina. Il rischio è di pregiudicare la fornitura di gas verso l’Europa e aggravare quello che appare come il conflitto più grave sul continente dagli anni della Guerra fredda.

I dirigenti di Kiev avevano sperato di giungere ad un accordo all’ultimo minuto domenica sera, ma allo scadere dell’ultimatum lunedì mattina alle 7h00, il gigante russo ha annunciato l’interruzione delle forniture di gas.

Gazprom ha avvertito Bruxelles di possibili perturbazioni nelle consegne di gas verso l’Unione europea, qualora l’Ucraina prenderà il gas destinato al transito. Circa il 15% del gas consumato in Europa transita dal territorio ucraino.

Essendo scaduto l’ultimatum imposto a Kiev per pagare un debito che in totale raggiunge 4.5 miliardi di dollari, “Gazprom, in virtù del contratto in vigore, ha trasmesso a Naftogaz (gruppo ucraino) un sistema di pagamento anticipato. Naftogaz riceve il gas per i volumi pagati in anticipo. Niente è stato pagato, dunque niente sarà consegnato – ha precisato un portavoce di Gazprom.