In questi giorni il caso Del Don*** tiene banco e la “casa UDC” è in subbuglio. Proprio il momento migliore per intervistare il candidato presidente Piero Marchesi. Anche con Athos Ambrosini la Redazione ha concordato un’intervista.

*** Le domande sono state inviate lunedì scorso, prima che la bomba esplodesse.

Marchesi yFrancesco De Maria  Come mai aspira a diventare presidente dell’UDC ?

Piero Marchesi  Perché l’UDC in Ticino ha parecchio da dare ai ticinesi. Penso di avere l’esperienza necessaria, benché ancora ritenuto giovane, per prendere le redini del partito ticinese. Grazie alle colleghe e colleghi di partito valorizzeremo maggiormente i nostri temi e la popolarità del partito.

Quando avverrà l’elezione e a chi spetta la nomina?

PM  L’elezione avverrà il 24 gennaio in occasione del congresso ordinario che è chiamato ad eleggere un nuovo presidente.

Ci sono altri candidati?

PM  Sì, uno. Il collega di partito Athos Ambrosini.

Lei è il sindaco UDC di Monteggio. Ci sono altri sindaci UDC nel Cantone?

PM  A Monteggio sono Sindaco eletto su una “Lista Civica”. La mia ideologia politica era e rimane UDC, ma a livello comunale già nel 2000 (quando entrai in Consiglio Comunale) optammo per una lista civica. De facto anteponendo le persone ai partiti. Nei Comuni si deve progettare e decidere, non c’è molto spazio (per fortuna almeno a livello comunale) per la partitocrazia. Sono purtroppo l’unico Sindaco di fede UDC in Ticino.

Come valuta il livello organizzativo attuale del partito? Ha qualche progetto per potenziarlo?

PM  Il partito deve essere snellito nella sua organizzazione, reso più dinamico e popolare. Ritengo che manchiamo appunto di popolarità, soprattutto nelle regioni periferiche. In fondo l’UDC della Svizzera interna è partita dalle zone periferiche per crescere. Nelle valli ci sono molte persone che ragionano in ottica UDC, ma che votano i partiti storici. Faremo loro presto cambiare idea.

Da 1 a 10 quanto è stata buona la prestazione elettorale dell’UDC nell’aprile 2015 ? Le speranze erano forse esagerate?

PM  6, la sufficienza. Le aspettative pubbliche erano alte, ed è giusto che sia così, nessuno parte per perdere, ma probabilmente “La Destra” è arrivata troppo a ridosso delle elezioni, ed è stata letta dagli elettori come un’improvvisata dell’ultimo minuto.

Il fatto che i veri e propri UDC eletti siano stati solo 3 lo considera uno smacco per il partito?

PM  Certo. Ma non sappiamo senza l’alleanza con AL e UDF che risultato avremmo conseguito. A me piace sempre guardare avanti, non indietro. Oggi abbiamo un gruppo parlamentare composto da 2 partiti, ma con persone valide. Diamo loro la possibilità di lavorare e nei prossimi anni valuteremo come compattare l’alleanza. Auspico che i membri di AL possano confluire a breve nell’UDC, cosi da rafforzare la destra ticinese. Quella vera. Un’unica struttura sarebbe evidentemente più efficace e immediata.

Perché Chiesa ha battuto Rusconi?

PM  Perché ha fatto più voti [smile]. A parte le ovvietà, Pierre ha probabilmente fatto una campagna troppo poco attiva e Marco, invece, ha dato tutto se stesso. La gente ha percepito questa sua ambizione e voglia di fare e lo ha premiato. Il risultato lo confesso mi ha stupito. Ringrazio Rusconi per quanto fatto per il partito e per i ticinesi. Con Marco a Berna otterremo grandi soddisfazioni e risultati.

Per l’UDC la Lega è un’alleata fidata? O una concorrente troppo fortunata?

PM  Per l’UDC la Lega (e viceversa) é un partner con cui approfondire e intensificare la collaborazione. Gli ultimi mesi hanno dato ragione ad entrambi e auspico si possa fare ancora meglio.

I principali colonnelli leghisti sono (a mio modo di vedere) Borradori, Quadri, Gobbi e Zali. Spenda una frase per ciascuno di loro.

PM  Non conosco tutti allo stesso modo ma ci provo:
— Borradori: politico intramontabile e gran comunicatore.
— Quadri: intelligente e preparato è la macchina da guerra della propaganda leghista.
— Gobbi: in particolare con la nuova legislatura dimostra di essere un bravo Ministro e “l’esperienza bernese” lo ha ulteriormente rafforzato.
— Zali: si è trovato proiettato in una realtà a lui poco conosciuta. Sta ancora imparando a relazionarsi con i meccanismi spesso poco oliati e ruggini della politica. Di lui apprezzo la voglia di fare e di proporre, anche se chiaramente non condivido tutto quanto propone.

La star dell’alleato leghista, l’ultima in ordine di tempo, è appunto il consigliere di Stato Zali. Come mai l’UDC si oppone fermamente alla sua Tassa di collegamento?

PM  Perché siamo contrari di principio all’aumento di tasse e imposte. La tassa di collegamento la ritengo in prima battuta un’operazione per portare un po’ di ossigeno alle finanze cantonali e che non porterà particolari benefici al sistema viario ticinese. Sono un fautore della mobilità aziendale e di tutte le iniziative che possono portare un miglioramento nell’ambito viario, ma sono contrario a imposizioni, tasse e balzelli. Il problema traffico va affrontato in modo più globale, a partire dalla concessione delle licenze edilizie per grandi generatori di traffico vincolate a piani di mobilità, a sgravi fiscali in favore di aziende virtuose, alla consulenza in ambito mobilità per le aziende.

L’UDC svizzera – che è un partito potente anche se… sotto assedio – ha fatto/fa qualcosa per aiutare il Ticino? Potrebbe fare di più?

PM  Proponendo un candidato al Consiglio federale ha dimostrato molta attenzione verso la Svizzera italiana, cosa che non hanno fatto altri partiti. Le iniziative “Stop immigrazione di massa”, espulsione dei criminali stranieri, ecc. sono proposte che vogliono aiutare concretamente il nostro Paese e il Ticino in modo particolare, viste le caratteristiche del nostro Cantone. Maurer ha assunto il Dipartimento delle Finanze e con gli accordi con l’Italia che ci toccano da vicino, la sua vicinanza al Ticino potrebbe aiutarci.

Commenti per i lettori di Ticinolive l’elezione del 9 dicembre 2015. I dirigenti UDC “sapevano” che sarebbe stato eletto Parmelin?

PM  Al momento della presentazione del “Triket” non era possibile prevederlo. La mattina del 9 dicembre, dopo le prese di posizione delle varie frazioni era, purtroppo per il Ticino, abbastanza scontata.

Il nuovo Consiglio federale differisce dal vecchio per UNA persona su 7. Quanto potrà essere diverso dal vecchio su questioni politiche fondamentali?

PM  Spero molto, anche se le maggioranze sui temi principali (migrazione, asilanti, ecc.) de facto non cambiano. Confido nelle capacità di persuasione di Parmelin.

Blocher e Brunner lasciano in contemporanea le loro cariche. È la fine di un’era?

PM  È la dimostrazione che il nostro non è un partito “Blocher e Brunner centrico”. Rimarranno comunque due figure importanti all’interno dell’UDC. Persone valide ne abbiamo molte, è giusto fare un cambio generazionale.

40 (su 46!) consiglieri agli Stati si sono apertamente schierati contro l’iniziativa per l’espulsione dei criminali stranieri. Non è impressionante? Quali possono essere i loro motivi, espliciti o nascosti? Forse il primo partito svizzero sta proponendo – e tentando di imporre – una follia ?

PM  È una follia avere 40 senatori su 46 che non vogliono rispettare la volontà popolare! Il Ticino ha avuto la possibilità di cambiarne almeno uno, ma ha preferito dare continuità. Il popolo sarà chiamato a votare sull’applicazione dell’iniziativa il prossimo 28 febbraio. Immagino che il 28 febbraio 40 deputati avranno un po’ di mal di pancia.

Termino con quattro domande sull’attualità internazionale.
Angela Merkel: 1) perseguirà sino in fondo la sua politica 2) capirà di avere sbagliato e la cambierà sostanzialmente 3) cadrà ?

PM  Merkel mi ha stupito quest’estate quando ha dichiarato che la Germania avrebbe accolto molti, troppi migranti. È una persona molto intelligente e sinceramente non riesco ad immaginare che non si sia interrogata sulle conseguenze di questa sciagurata scelta. Ha fatto molto bene negli ultimi anni per la sua Nazione, ma con un simile inciampo immagino che avrà delle difficoltà a riaffermarsi.

Il popolo tedesco, alla fine, si ribellerà? La Germania sarà teatro di gravi disordini?

PM  Spero di no, ma portare l’immigrazione all’estremo come fatto in Germania, non lascia presagire nulla di positivo. Esasperare la popolazione residente causa effetti pericolosi che non fanno bene né ai residenti, né ai migranti.

Dal 7 gennaio in poi milioni di persone hanno detto, scritto, urlato: “Je suis Charlie!” Mi faccia l’identikit di uno che NON grida “Je suis Charlie!”

PM  C’è molta ipocrisia in questo mondo. Chi non grida “Je suis Charlie” come il sottoscritto, sa che la verità sta nel mezzo. L’Islam estremo è da combattere con il pugno duro, subito e senza remore. Dovremmo però criticare anche chi ha causato questo fenomeno della primavera araba, in primis la Francia di Sarkozy e gli USA, purtroppo sempre in prima linea quando si tratta di fare guerre. Gli USA hanno collaborato a far esplodere la bomba. Ora però i cocci rotti sono dell’Europa.

Secondo l’opinione di molti il Nobel per la pace che sta alla Casa Bianca ha messo a ferro e fuoco il Medio Oriente, destabilizzando l’Europa, e ha provocato inutilmente la Russia. Putin è meglio di lui?

PM  Putin ha molti difetti e governa una Nazione dove la democrazia è lungi dall’essere applicata. Ha però molti pregi. Uno dei quali è di non piegarsi ai diktat degli USA con l’appoggio dei servi europei. Un atteggiamento chiaro che manca ai politici europei, per non parlare di quelli svizzeri, sempre pronti a concedere molto prima ancora di sentire le richieste del poco. L’assegnazione del Nobel per la pace a Obama è l’apogeo dell’ipocrisia. D’altronde gli USA, dopo aver salvato l’Europa dal Nazismo, nel mondo hanno combinato solo disastri.

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