37 oppositori al regime bielorusso sono stati accusati di “organizzazione di imponenti scontri atti a destabilizzare lo Stato” e rischiano sino a 15 anni di prigione. Fra di loro vi sono anche quattro candidati alle presidenziali del 19 dicembre, che erano state vinte dal presidente uscente Alexander Lukatschenko.
La notizia è stata confermata mercoledì durante una conferenza stampa da Anatoli Kuletchov, ministro bielorusso dell’Interno.
Kuletchov si è detto fiero del modo in cui le forze dell’ordine hanno saputo tener testa ai manifestanti che protestavano contro la rielezione di Lukatschenko: “Abbiamo saputo impedire un colpo di Stato – ha detto il ministro.

Oltre 600 persone erano state interpellate all’indomani dei cortei di protesta. Fra le persone fermate vi erano anche sette candidati alla presidenza. La repressione post-elettorale era stata denunciata sia dagli Stati Uniti che dai governi dell’Unione europea, i cui rappresentanti non avevano partecipato alla cerimonia d’insediamento di Lukatschenko.