Sconcerto oggi in Italia per il black out da quarto mondo che stamani ha sospeso i i mercati MTA, ETF, SeDeX e MOT.

Come scrive il sito di Wall Street Italia (che ha coniato l’espressione in corsivo citata innanzi) si tratta di “un disastro tecnico e di immagine che ingigantisce ogni minuto che passa, alla luce del fatto che nessun comunicato di Borsa Italiana ha chiarito la situazione e i motivi del black-out. Ovviamente, gira la voce che a borsa aperta ci sarebbe stato un crollo del 10% per i sell massicci su Eni, Ansaldo, Impregilo, Unicredit, Fiat e le altre aziende italiane esposte con la Libia. E’ un cover up istituzionale-governativo? E in assenza di qualsiasi spiegazione degna di un vero stock exchange il rumor continua a correre.”

Sempre nel sito si legge che “Carlo Aloiso di Unicredit conferma che nelle piazze finanziarie internazionali girano diversi rumors sul motivo della chiusura: tra questi, l’ipotesi dell’arrivo di forti blocchi di vendite da parte degli investitori internazionali sui titoli italiani che hanno legami in Libia; ma ora l’unica cosa che si può fare è attendere un comunicato di Borsa Italiana (che tarda ad arrivare).

E sempre riguardo alla situazione libica : “L’altro elemento che penalizza i titoli di Stato tricolori è il fatto che l’Italia, attraverso le sue imprese, e’ il maggiore investitore in Libia. Inoltre, la famiglia Gheddafi ha numerosi interessi in Italia, non solo attraverso partecipazioni societarie, ma anche nel mercato monetario dove piazza denaro in depositi bancari a breve termine, liquidita’ che potrebbe essere ritirata dalla stessa famiglia Gheddafi o da chi ne dovesse prendere il posto.”