La Nuova Zelanda si è raccolta martedì in un collettivo silenzio di due minuti per ricordare le vittime del devastante terremoto (6.3 gradi sulla Scala Richter) che una settimana fa ha colpito la città di Christchurch.
In aggiunta alle centinaia di feriti, il sisma ha causato la morte di 155 persone, oltre al centinaio di dispersi ancora sotto le macerie, che i soccorritori non sperano più di riuscire ad estrarre ancora in vita.
Lo stato d’urgenza decretato nel paese la scorsa settimana è stato prolungato di altri sette giorni. Il ministro della protezione civile John Carter ritiene che resterà in vigore per diverse settimane.