Mercoledì 2 marzo l’’euro mantiene il suo leggero rialzo rispetto al dollaro, sempre sostenuto dalle speculazioni nella Zona euro ma frenato dalla pubblicazione di un indicatore rassicurante sull’impiego nel settore privato statunitense.

Verso le 15h00 di mercoledì pomeriggio l’euro valeva 1.3840 dollari USA, contro i 1.3774 dollari USA di martedì alle ore 23h00.
Negli Stati Uniti, a febbraio 217mila posti di lavoro sono stati creati nel settore privato, il 15% in più rispetto a gennaio. Martedì, pur esprimendo le sue preccupazioni per l’aumento del costo del petrolio il presidente della banca centrale americana Ben Bernanke aveva detto di avere qualche ragione per essere ottimista riguardo all’impiego.
Globalmente, la salute del mercato del lavoro negli Stati Uniti rimane però un motivo di preoccupazione.

L’euro continua, come detto, ad essere sostenuto dalle speculazioni riguardo all’aumento anticipato del tasso d’interesse direttore della Banca centrale europea, misura atta a lottare contro un’inflazione sempre più pressante.
Queste speculazioni sono alimentate mercoledì dall’aumento, maggiore del previsto, dei prezzi della produzione industriale nella Zona euro durante il mese di gennaio: 1.5% in un mese.

Per gli investitori preoccupati dalla crescente tensione nei paesi arabi e in Libia, franco svizzero e oro restano in primo piano per quanto riguarda i valori rifugio.
Il franco si è stabilizzato a 1.2794 franchi per un euro e progredisce a 0.9244 per un dollaro USA.