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Nel corso dei prossimi tre anni, la britannica HSBC – una delle maggiori banche a livello europeo – integrerà 15mila nuovi collaboratori nelle sue filiali nei paesi emergenti.
L’annuncio è giunto martedì 2 agosto, dopo che lunedì era stata annunciata la soppressione di almeno 30mila posti in diversi paesi europei e negli Stati Uniti. A perdere il posto sarà un impiegato su dieci.

Un’operazione che illustra il cambio di strategia della direzione della banca. Il nuovo direttore generale Stuart Gulliver ha deciso senza indugi la chiusura delle filiali in Russia e Polonia, la vendita di parte delle attività negli Stati Uniti e la notevole riduzione degli effettivi nel Regno Unito e in Francia.
Al contempo la HSBC ricentra la sua attività sui mercati emergenti, in particolare Asia e Brasile, che per la banca si sono rivelati nettamente più redditizi dei mercati europei.

Stuart Gulliver ha annunciato queste disposizioni a seguito di un aumento dei benefici nel primo semestre 2011 pari a 6.2 miliardi di euro.
Il sindacato britannico ha criticato queste “brutali misure di ristrutturazione, che condannano migliaia di lavoratori all’incertezza riguardo al futuro.” Soddisfazione invece da parte degli investitori, con il rialzo del corso della banca nella mattinata di martedì.

La HSBC è la prima delle banche britanniche a pubblicare i risultati semestrali. Anche le banche concorrenti stanno adottando misure di riduzione del personale e stanno rivedendo il proprio modello commerciale come reazione alla crisi dell’euro.