La Zona euro si sta sgretolando. A tracciare un quadro senza via d’uscita per la moneta unica non è il solito economista statunitense a cui piace sparare a zero sulla crisi nell’Unione monetaria. Questa volta a dirlo è Bernard Connolly, analista indipendente presso la Commissione europea.

Come si legge sul portale di economia Wall Street Italia.com, Connolly aveva già parlato del crollo dell’euro la scorsa primavera, quando aveva sostenuto che i PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) avrebbero dovuto rivedere le rispettive politiche di bilancio per sperare di tornare a una fase di crescita. Inoltre aveva dichiarato che l’attuale condotta politica avrebbe portato a disordini sociali. Come effettivamente è accaduto e sta ancora accadendo.

“Nessuno dovrebbe dimenticare la storia di questi paesi – aveva detto Connolly – tutti quanti hanno avuto guerre civili, dittature fasciste e rivoluzioni. E questo sarà ancora il loro futuro se i governi non prenderanno le giuste iniziative.”

Adesso che la crisi del debito sovrano dalla Grecia si è propagata al resto d’Europa e rischia di inghiottire anche la Francia, oltre che l’Italia e la Spagna, le previsioni di Connolly non solo hanno conquistato maggiore validità ma impongono nuove riflessioni su un’eventuale fine dell’euro.