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C’è un colpo di scena nella vicenda di presunte operazioni finanziarie illecite che lo scorso 9 gennaio ha portato Philipp Hildebrand a rassegnare le dimissioni da presidente della Banca nazionale svizzera.

La notizia viene portata dal quotidiano Blick, che pubblica la principale prova a carico di Philipp Hildebrand e di sua moglie, ossia l’estratto conto della banca Sarasin. Sarebbe stato falsificato.
Il documento era stato pubblicato il 5 gennaio anche dal settimanale Weltwoche, che aveva così dato avvio allo scandalo finanziario.

Oggi il Blick pubblica la dichiarazione di un portavoce della banca Sarasin, il quale nega che quel documento sia un estratto conto della banca e mostra nei dettagli le manipolazioni apportate, alcune delle quali grossolane.
Fonti esterne indipendenti dall’istituto confermano che la banca non metterebbe mai nella stessa pagina il numero del conto e il nome dell’intestatario. Invece sul documento in questione entrambi figurano sulla prima pagina.
Il sistema informatico della Sarasin non permette di usare due lingue contemporaneamente, mentre invece sull’estratto conto figurano termini in inglese e in tedesco. Inoltre, la data di nascita di Philipp Hildebrand è scritta nella maniera tedesca “18.07.1963” invece di “07/18/1963” come lo vorrebbe la maniera inglese, dato che accanto è scritto “Date of Birth”.

La scorsa estate, la moglie di Hildebrand aveva acquistato a titolo privato 500’000 dollari tramite un conto intestato a Philipp Hildebrand presso la banca privata Sarasin.
Nel periodo tra l’acquisto e la vendita dei dollari, la BNS era intervenuta con drastiche misure per deprezzare il valore del franco e il guadagno nell’operazione per Kashya Hildebrand era stato di circa 75’000 franchi. Philipp Hildebrand è stato accusato di insider trading.

Il fatto che possa trattarsi di un falso non scagiona l’ex presidente della BNS ma se effettivamente l’estratto conto è stato manipolato si deve scoprire il colpevole.
Il redattore capo del settimanale Weltwoche, Roger Köppel, ha fatto sapere per iscritto all’agenzia di stampa ATS che non può commentare l’accusa di falsificazione, in quanto non ne è al corrente.
La Weltwoche aveva verosimilmente ottenuto l’estratto conto dall’avvocato e deputato UDC Hermann Lei, il quale era in diretto contatto con l’informatico della banca Sarasin che aveva rubato una copia del documento.
Su Lei si accentua la pressione politica. Mercoledì il gruppo socialista del Parlamento turgoviese ha chiesto che il deputato UDC si ritiri dalla Commissione di giustizia del legislativo cantonale. Il PLR di Frauenfeld (TG) ritiene che Lei dovrebbe lasciare la presidenza della locale Commissione delle naturalizzazioni.

La portavoce di Sarasin, Franziska Gumpfer-Keller ricorda che dati di clienti, dunque confidenziali, sono stati sottratti e che dunque c’è violazione del segreto bancario. Poco importa che si tratti di documenti falsificati o autentici. La banca ha sporto denuncia.