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L’economia britannica si è leggermente indebolita nel 4. trimestre 2011, dirigendosi verso la recessione e aumentando la probabilità di vedere la Banca d’Inghilterra accrescere a breve l’emissione di liquidità.

Dalla crisi del 2008-2009 la ripresa dell’economia britannica è stata debole e negli ultimi mesi la disoccupazione ha toccato i più alti livelli degli ultimi 17 anni. Un ruolo capitale lo hanno avuto i tagli al bilancio operati dal governo del premier David Cameron.
Stando alle cifre pubblicate oggi dall’Ufficio nazionale di statistica, il prodotto interno lordo britannico si è contratto dello 0.2% fra ottobre e dicembre 2011. La paralisi del settore dei servizi non ha permesso di compensare il calo nella produzione industriale e nell’edilizia.
“Il calo del Pil nel quarto trimestre dello scorso anno dovrebbe essere il primo passo verso la recessione tecnica, definita da due trimestri consecutivi di contrazione dell’attività – ha sottolineato Andrew Goodwin, di Ernst & Young.

La produzione manufatturiera è scesa dello 0.9% dal terzo al quarto trimestre, il calo più marcato dal terzo trimestre 2009, mentre la produzione industriale, nel suo insieme, è calata del 1.2%.
La produzione nei servizi, che rappresenta il 76% del Pil è stata stabile sul trimestre.

Per il 2012 i pareri degli economisti divergono, ma se le cifre danno ragione a chi prevede il calo del Pil anche in questo primo trimestre, la Gran Bretagna affronterà il secondo periodo di recessione in tre anni.

In questo contesto, la politica monetaria della Banca d’Inghilterra dovrebbe andare nella direzione di un Quantitative easing, la creazione di nuova moneta da inserire nel circuito del mercato economico e finanziario.
La maggior parte degli economisti pensa che la banca centrale annuncerà una nuova iniezione di liquidità nell’economia a febbraio, per un valore di 50 miliardi di sterline supplementari, mentre invece il governo ha le mani legate riguardo alla sua promessa di sopprimere il deficit di bilancio sui prossimi cinque anni.
Il ministro delle Finanze George Osborne ha nuovamente affermato che la politica di rigore condotta dalla coalizione tra conservatori e liberal-democratici è la scelta giusta.
“La Gran Bretagna ha importanti problemi economici – ha detto Osborne – Negli ultimi dieci anni il debito nazionale è aumentato e il governo si sta occupando di questo problema, con tutte le difficoltà che derivano a causa della situazione della Zona euro.”