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Informata lunedì dal Consiglio federale, la Commissione dell’economia del Consiglio nazionale si è detta sorpresa dell’intenzione del governo di trasmettere dati bancari codificati alle autorità fiscali statunitensi.

I membri della Commissione si sono mostrati critici verso la decisione del governo federale, anche se il presidente della Commissione Christophe Darbellay ha ammesso che di fatto non vi sono alternative.
E’ positivo, ha aggiunto, che Berna abbia ottenuto di poter trasmettere i dati codificati, ma ciò nondimeno la posizione delle autorità svizzere rimane debole.
Come ha confermato il Consiglio federale, la chiave per sbloccare i codici verrà trasmessa al fisco statunitense solamente dopo che Berna e Washington avranno trovato un accordo.
Darbellay ha aggiunto quanto sia scandaloso che dopo il caso UBS le banche abbiamo continuato a condurre operazioni illegali negli Stati Uniti. La maggioranza della Commissione vuole ora una strategia bancaria diversa, con direttive chiare come promesso dal Consiglio federale.

Accuse al governo vengono espresse dall’UDC zurighese Hans Kaufmann : “Con gli Stati Uniti il nostro governo ha negoziato male.
La Svizzera sta affrontando una guerra economica condotta contro la sua piazza finanziaria, un attacco mirato a rendere più attraenti i paradisi fiscali americani. E poco importa che i dati vengano consegnati criptati. Per i servizi segreti statunitensi sarà un gioco trovare il modo di decodificarli.”