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Il Credit Suisse intende modificare il suo sistema di contributi ai partiti. I contributi dipenderanno dalla forza politica di ogni gruppo.

In questo potrebbe imitare il gruppo Raiffeisen, che ogni anno versa ai partiti quasi 250’000 franchi. Tre settimane fa Raiffeisen aveva annunciato che farà la ripartizione del suo finanziamento ai partiti tenendo conto del numero di deputati alle Camere federali.

Diversi politici hanno confermato di essere stati contattati dal Credit Suisse riguardo a questo progetto. In generale l’iniziativa è considerata positiva, in quanto va nella direzione di una maggiore trasparenza.
Il PPD ha confermato che a breve deciderà se accettare o meno le nuove disposizioni del Credit Suisse.
Fulvio Pelli, presidente del PLR svizzero, ha detto di non essere stato ancora informato riguardo ai dettagli del progetto della banca. In linea generale lo considera positivo, un mezzo per mantenere il finanziamento privato dei partiti.
Il progetto del Credit Suisse rischia di essere problematico per i partiti in Parlamento che sino ad oggi si sono mostrati ostili agli interessi delle banche.
“Dobbiamo riflettere e chiederci se davvero vogliamo i soldi di un colosso bancario – ha detto Ueli Leuenberger, aggiungendo che non si deve sottovalutare il pericolo di un controllo delle banche sui partiti che finanziano.

Stando al domenicale SonntagsZeitung, il Credit Suisse potrebbe ripartire fra i partiti sino a un milione di franchi ogni anno.