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Anche questo fine settimana Il Caffè si diletta nell’esaminare la cosidetta crisi del PLRT. E lo fa con un titolo pomposo : “Fra un’Idea e un’Area liberali allo sbaraglio”.

Dopo anni di frizioni sotterranee … l’ala liberale s’è divisa in tre o quattro tronconi. Una vera e propria diaspora, scrive Clemente Mazzetta sull’edizione odierna del domenicale : “C’è chi se n’è andato in ordine sparso verso altri lidi, Ina Piattini, ad esempio, passata all’Udc. Chi è in tutt’altre cose affaccendata come Marina Masoni, ex consigliere di Stato, che si è ritagliata un ruolo nell’editoria nazionale.
C’è chi ha fondato un’associazione come “Idea Liberale” e poi se n’è separato. È il caso di Giorgio Giudici, sindaco di Lugano … c’è chi ha ripreso in mano l’associazione di “Idea Liberale” aprendola a Lega e Udc, come Enrico Iten. E chi, infine, s’è costruito un partito suo, come Sergio Morisoli con Area liberale.

… Per Pierre Rusconi, leader dell’Udc che neanche sei mesi fa aveva candidato Morisoli agli Stati, l’ala liberale è vittima del frazionismo, malattia che fino a ieri era una caratteristica peculiare della sinistra.
“Con la candidatura congiunta di Morisoli voluta da Lega, Udc e Indipendenti si voleva aprire un’area a destra in grado di andare oltre le forze dei singoli partiti. La scelta di Morisoli di costituire un suo partito va in tutt’altra direzione: fraziona le forze della destra e porta a disastri elettorali – sostiene Rusconi.
Incomprensibile per Maristella Polli, vicepresidente del Plrt, il progetto politico di Morisoli: “Non penso che abbia la forza di attrarre altre persone dal Plrt, anzi paradossalmente la sua scelta ha portato maggior serenità all’interno del partito.
… Dirò di più, la scelta di Morisoli di fondare un partito vero e proprio, ha giovato al Plrt e confuso il ruolo di Idea Liberale”.

Come diceva Mao: “Grande la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”. Insomma, mentre una parte della destra è in una situazione a dir poco confusa, il gruppo liberale all’interno del Plrt sta riacquistano una compattezza e un profilo compatibili con l’ala radicale. Detto con le parole di Rusconi, la diaspora a destra dei liberali “rende ancora temibile il Plrt”, anche se non dovesse essere guidato da Gendotti.”