Il recente annuncio del ritrovamento di 96 disegni inediti di Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, nel Fondo Peterzano conservato al Castello Sforzesco di Milano è degli storici dell’arte Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli.

I due storici hanno eseguito ricerche nel fondo d’archivio che contiene 1.378 carte e disegni attribuiti a Simone Peterzano, il maestro di Milano dove Michelangelo Merisi fu apprendista dal 1584 al 1588.
Fra tutti questo disegni e schizzi, i due storici ne avrebbero identificati 96 come eseguiti dal Caravaggio.

Nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia, la maggior parte dei pareri espressi dagli specialisti del Caravaggio sono stati negativi o fortemente dubitativi, scrive il quotidiano Il Sole 24Ore : “ma nessun studioso ha portato a supporto della propria opinione confronti visivi probanti in grado di smentire l’attribuzione al Merisi dei disegni.
Di quelli pubblicati dall’Ansa, tre non possono essere in alcun modo di mano del giovane Merisi durante l’apprendistato nella bottega del Peterzano, non solo per motivi tecnico-stilistici (mancanza di qualità, tratto pesante e poco incisivo, cifra stilistica accademica e non naturalistica; e poi come si fa ad attribuire al Caravaggio un disegno se non abbiamo una pietra di paragone certa, un foglio di suo pugno sicuramente autografo perché firmato e citato nelle fonti antiche con cui istituire dei paralleli?), ma soprattutto perché si tratta palesemente di copie.”

Nel “blog dei giornalisti” del quotidiano La Stampa, Rocco Moliterni scrive : “Cosa pensare vedendo, sulla copertina del primo dei due ebook dedicati da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli al Giovane Caravaggio e ai 100 disegni «ritrovati», la riproduzione de I bari, la tela in cui il pittore mette in scena una truffa?
Lasciamo agli esperti il giudizio se i disegni del fondo Peterzano siano o no di Caravaggio, c’è un altro aspetto che vale la pena di approfondire. Chiunque voglia riprodurre un’opera d’arte appartenente a un museo deve pagare i diritti.
In questo caso i due studiosi che hanno sbandierato attraverso l’Ansa la pubblicazione su Amazon di due ebook con i disegni di proprietà del Comune di Milano li hanno pagati oppure no?
Nel dubbio bene ha fatto l’assessore Boeri da un lato a rivolgersi all’avvocatura del Comune e dall’altro a mettere subito on line i disegni del fondo Peterzano in modo che tutti possano vederli senza doversi comprare l’ebook di Bernardelli Curuz (il quale peraltro ha trovato anche modo di protestare per come sono stati messi on line i disegni).”

Stefano Boeri, assessore alla cultura di Milano, ha dichiarato : “Se l’annuncio risultasse fondato, comunque invitiamo tutti a grande cautela.”
Più critica invece Maria Teresa Fiorio, ex direttrice delle civiche raccolte : “Come si fa a dire che cento disegni di Peterzano sono del suo allievo adolescente? E con quale iattanza si afferma che tutti gli studi precedenti sono carta straccia. Quel fondo è stato studiato prima e se nessuno aveva mai pensato alla mano di Caravaggio, ci sarà un motivo.”

Uno dei disegni del Fondo Peterzano attribuiti al giovane Caravaggio) - pubblicato dal Comune di Milano sul sito comune.milano.it.