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I ribelli del Movimento nazionale di liberazione del Azawad (MNLA), bistrattati dai gruppi islamisti del nord del Mali, si stanno ristrutturando grazie al sostegno della Svizzera : Un’inchiesta del quotidiano romando Le Temps.

“Il Dipartimento federale degli affari esteri – scrive Le Temps – ha partecipato all’organizzazione e al finanziamento di una riunione politica dei ribelli tuareg indipendentisti del Movimento nazionale di liberazione del Azawad (MNLA) il 25, 26 e 27 luglio a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.
Organizzata nell’ambito della mediazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest, la riunione doveva permettere all’ufficio politico del MNLA di chiarire le proprie rivendicazioni in vista di un regolamento politico della crisi attuale nel nord del Mali.

Il MNLA rivendica come obiettivo principale una partizione territoriale non riconosciuta internazionalmente e che gran parte della popolazione del Mali non vuole.
Lo specialistia della zona sahelo-sahariana e delle popolazioni tuareg André Bourgeot commenta : “Sono sorpreso dal coinvolgimento del Dipartimento federale degli affari esteri elvetico, dato che ufficialmente le autorità svizzere sono neutrali. Questo equivale a una cauzione politica.”

Stando alla sintesi dei lavori della riunione che Le Temps ha potuto procurarsi, le discussioni hanno riguardato anche la propaganda da condurre presso le diverse comunità del nord del Mali.
Ordini sono stati impartiti per ristrutturare l’ufficio politico. Diversi quadri del MNLA, minacciati di espulsione per prese di posizione giudicate non conformi alla linea direttrice del movimento, sono stati messi sotto stretta sorveglianza per un anno.
Due rappresentanti del DFAE erano presenti alla riunione, in apertura e chiusura di sessione ma non durante i dibattiti.
“Ci è stato detto che la Svizzera era presente per promuovere la pace in questa regione. Ci hanno incoraggiato a proseguire – ha rivelato Moussa Ag Assarid, portavoce del MNLA. Nel suo discorso, il presidente del movimento ribelle tuareg Bilal Ag Acherif, ha calorosamente ringraziato il governo svizzero per il suo lavoro di sostegno.

Da diversi anni la Confederazione è coinvolta nella ricerca di una soluzione della crisi nel Mali, attraverso il suo programma di politica dei pace nell’Africa dell’Ovest. In questo caso però l’imbarazzo è percettibile.
Il MNLA non gode di una buona reputazione. Tre rapporti di ONG hanno condannato le violenze perpetrate sulla popolazione dai gruppi armati nel nord del Mali e fra questi vi è anche il MNLA.
Diverse fotografie su cui apparivano i rappresentanti del DFAE alla riunione di Ouagadougou sono state tolte con molto opportunismo dai siti internet pro-indipendentisti.

Le Temps ha anche appreso che il DFAE ha pagato i costi logistici della riunione.
Un aiuto puntuale e mirato, ha cercato di chiarire il portavoce del MNLA, Moussa Ag Assarid : “La Svizzera ha finanziato solo la riunione di Ouagadougou.”
Il DFAE, non smentisce le informazioni rilasciate da Le Temps ma rifiuta di entrare nel dettaglio.
“La riunione del MNLA di fine luglio a Ouagadougou si iscrive nell’ambito del processo di mediazione del Burkina Faso, sostenuto dalla Svizzera, su richiesta delle parti in causa nel conflitto – ha commentato Carole Wälti, portavoce del DFAE.
Impossibile ottenere il dettaglio della fattura logistica, nessuno desidera comunicare le cifre precise. Secondo una fonte vicina al movimento, il totale sarebbe di circa 15mila franchi.