A partire da oggi e per le prossime settimane, o forse addirittura per i prossimi mesi, scriverò l’Editoriale di Ticinolive. Questa “occupazione” dello spazio da parte mia non sarà esclusiva, poiché – secondo le circostanze, l’opportunità e il suo desiderio – l’Editoriale potrà essere assunto dalla Redattrice del portale Bonnie Ravelli, abile, sperimentata e amata giornalista, che fu di Ticinolibero, proprio là dove io a lungo fui blogger.

Io non sono un giornalista, non lo sono mai stato neppure per un giorno e ho passato buona parte della mia vita facendo il professore di matematica. Mio padre giornalista lo era veramente, benché fosse avvocato per titolo (ma non lo faceva). Scrisse in anni grandiosi e terribili, gli anni del fascismo, della guerra di Spagna, dell’immane conflitto, poi di un comunismo staliniano che aveva allungato le mani su una parte troppo grande dell’Europa. Il suo cuore batteva per l’Inghilterra, poiché egli – ticinese puro – era nato a Londra e in quell’immensa città visse i primi dodici anni della sua vita. Scriverò i miei editoriali pensando a lui con affetto, e forse per questo diverranno migliori.

Tre sono i temi specifici che vorrei incominciare a trattare. Politicamente rilevanti, appassionanti (per chi ami questo genere di cose!), ricchi di contenuto, di contrasti e di conseguenze; per il futuro del liberalismo, per la nostra amata Città, per il nostro pane quotidiano e la nostra vita:

— la designazione del nuovo presidente del PLRT (22 settembre)
— le elezioni comunali a Lugano nel 2013 (14 aprile)
— l’attacco incessante, e potenzialmente mortale, alla piazza finanziaria svizzera e, in particolare, ticinese.

Questi tre temi “privilegiati” non debbono essere intesi come esclusivi. Potrò scrivere anche d’altro, ci saranno novità e sviluppi, il futuro non è ipotecabile. E inserirò qua e là, secondo il mio stato d’animo e l’estro del momento, intermezzi occasionali: letterari, storici, ricreativi, curiosi; per intrattenere, per separare, o per collegare.

Della cosa ho un’idea sufficientemente precisa e sufficientemente vaga. Solo la pratica potrà mostrarne – a voi e a me – il risultato.

Francesco De Maria