Una mostruosa onda provocata da uno tsunami si abbatte sulla costa australiana, rade al suolo la città e inghiotte ogni cosa. I pochi sopravvissuti riemergono a fatica dalla melma e la scena che si presenta ai loro occhi è raccapricciante: l’acqua continua a salire portando con sé detriti e cadaveri mentre i cavi elettrici penzolano pericolosamente a pochi centimetri dall’acqua. E come se questo non bastasse, alcuni voraci squali bianchi iniziano ad attaccare tutto ciò che si muove…

Così viene introdotto il trailer di “Shark 3D”, pellicola del regista Kimble Rendall sui crudeli squali divoratori di uomini, in uscita nelle sale cinematografiche in questi giorni.

Sul quotidiano italiano La Stampa, il vice presidente dell’associazione Centro Turistico Studentesco e giovanile Stefano Di Marco commenta : “La realtà è che ogni anno nel mondo l’uomo uccide per diverse ragioni 100 milioni di squali, mentre le morti umane attribuibili all’aggressione di questa specie sono 5 all’anno.
E secondo il sito Live Science fanno più morti le zanzare, 2 milioni, seguite da serpenti, scorpioni, coccodrilli e ippopotami. Addirittura le formiche mietono più vittime degli squali, addirittura 30 all’anno.
Per non parlare delle noci di cocco che in confronto allo squalo dovrebbero paradossalmente essere il vero terrore delle spiagge. Lo squalo è sicuramente un predatore dei mari, ma qualcuno sa che i veri a rischiare sono proprio loro?”

Sempre su La Stampa, in un articolo dello scorso ottobre, si legge : “Gli squali sono organismi così perfetti che la natura non li ha modificati per 400 milioni di anni. Non hanno subito evoluzioni e ora rischiano di scomparire dai mari per mano dell’uomo: nel Mediterraneo la popolazione si è ridotta di oltre il 90%.
[…] Da sempre il mondo del cinema dipinge lo squalo come un predatore sanguinario, in realtà alcune specie si cibano esclusivamente di plancton e a volte loro stesse diventano prede.
In Florida il centro International Shark Attack monitora il numero degli attacchi all’uomo: secondo biologi ed esperti è 1’000 volte più facile essere colpiti da un fulmine che morire divorato da uno squalo.”