Il Consiglio Nazionale ha respinto le due iniziative di Ginevra e Ticino. E’ anche rimasto sordo alla richiesta dell’ex presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli di far rientrare nelle banche svizzere “centinaia di milioni di franchi”.

Anche la Svizzera ha evasori fiscali che portano soldi nelle banche estere. Ma il Consiglio Nazionale rifiuta di obbligarli a rimpatriare i fondi e a depositarli nelle banche elvetiche.
Il Nazionale ha esaminato le due iniziative del canton Ginevra e del Ticino che chiedono un’amnistia generale per gli evasori svizzeri. Il loro obiettivo è simile : permettere agli evasori fiscali di regolarizzare la situazione e far rientrare in Svizzera un’importante quantità di fondi.
L’iniziativa ticinese propone che l’evasore sia esente da richiami d’imposta e da penalità fiscali eccezion fatta per una tassa liberatoria non superiore al 5%.

Fervente difensore di questa amnistia, l’ex presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli esorta il Consiglio Nazionale a riaprire la discussione : “Si tratta di far rientrare centinaia di milioni di franchi che si trovano in Lussemburgo, in Gran Bretagna e in altri paesi. Se avessimo i dati al riguardo, sono certo che la maggioranza sarebbe a favore.”
La commissione dell’economia del Consiglio Nazionale ha invece respinto il testo. Lucrezia Meier-Schatz (PPD/SG), a nome della commissione ha ricordato che l’ultima amnistia ha fatto affiorare oltre 11 miliardi di franchi ma a suo dire le due iniziative vanno respinte per diversi motivi.
Uno : la legge prevede la possibilità dell’auto-denuncia, senza incorrere in una vera punizione fiscale.
Due : un’amnistia generale senza tassazione retroattiva urta l’uguaglianza fiscale dei cittadini.
Tre : una simile amnistia potrebbe incoraggiare ulteriormente l’evasione fiscale.

(Fonte : Le Matin.ch)