Il Consiglio federale non ha apprezzato la decisione francese di modificare unilateralmente una direttiva sull’accordo di doppia imposizione franco-svizzera.

Il Dipartimento federale degli Affari esteri ha contattato lunedì l’ambasciatore francese a Berna per chiedere spiegazioni.
L’informazione, riportata da diversi giornali, è stata confermata oggi dall’ambasciatore francese Michel Duclos : “Abbiamo scambiato informazioni che entrano nell’ambito di nostri colloqui abituali”.
Duclos ritiene importante che contatti siano presi rapidamente per accordarsi sulla portata tecnica di questa decisione.
L’ambasciatore ritiene che si debbano calmare le acque e non dare eccessivo risalto al dossier : “Questa decisione fiscale francese non è in alcun caso diretta contro la Svizzera. E’ una decisione basata unicamente su considerazioni economiche e fiscali.”
I politici svizzeri hanno reagito in maniera virulenta : “E’ necessario che la Svizzera rifletta, se già non lo ha fatto, sulla replica che può dare alla Francia – ha commentato il ministro giurassiano delle finanze Charles Juillard – La Francia deve capire che abbiamo le nostre valide motivazioni.
Le centinaia di milioni versati ogni anno alla Francia, sotto forma di salari ai frontalieri residenti in territorio francese, in Svizzera potrebbero essere commutate in imposte alla fonte, come chiesto da diverse iniziative cantonali e interventi nei Parlamenti cantonali.”

Lato francese, il ministro delegato del bilancio del governo di Jean Marc Ayrault, Jérôme Cahuzac, ha evocato il dossier lunedì sera sul canale televisivo France 2 : “Iniziamo ad abbozzare la possibilità evocata dal presidente francese François Hollande di rivedere alcune convenzioni fiscali, in particolare con alcuni paesi confinanti.”
“Riguardo alla convenzione fiscale con la Svizzera – ha proseguito Cahuzac – c’era un trattamento di favore, con una certa tolleranza verso alcune pratiche, come i forfait fiscali offerti da diversi cantoni. Ebbene questa tolleranza è terminata, perché la convenzione si applica nei suoi termini precisi.”

La “tolleranza” che la Francia applicava dal 1972 permetteva ai beneficiari di pagare le imposte solo in Svizzera – ad eccezione di un prelevamento forfettario sui dividendi – essendo queste persone considerate domiciliate fiscalmente nel paese.
Lunedì il Segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali ha fatto sapere che la Confederazione intende analizzare se le misure prese dalla Francia sono giuridicamente compatibili con l’accordo di doppia imposizione.”

(Fonte : Le Matin.ch)