Tre sono le vittime di una terribile aggressione avvenuta sabato mattina 11 giugno a Milano in zona Niguarda. Sono morti: sul posto Alessandro Carolè, 40 anni; in un secondo tempo, per le gravissime ferite contro le quali i chirurghi hanno lottato invano, Daniele Carella, 21 anni, ed Ermanno Masini, 64 anni.

Autore della strage è un ghanese di nome Mada Kabobo, immigrato illegale 31enne, che, colto da raptus omicida, ha infierito armato di piccone contro numerosi passanti. L’assassino è stato arrestato. Al gip (giudice per le indagini preliminari) Andrea Ghinetti egli avrebbe dichiarato: “Sento delle voci”. L’interrogatorio risulta difficile perché l’uomo si esprime unicamente in un suo idioma dialettale locale.

Il sindaco di Milano Pisapia ha decretato il lutto cittadino e non ha mancato di addossare la responsabilità dell’accaduto al governo Berlusconi, che ha “diminuito la sicurezza”.

Per “par condicio” citiamo anche  Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord di Milano e consigliere comunale. “La Milano gentile immaginata da Pisapia si sta trasformando in un inferno per i cittadini. Iniziamo la nostra raccolta di firme contro l’idea di abolire il reato di clandestinità e contro l’introduzione dello ius soli. Torniamo anche a chiedere all’amministrazione comunale un impegno per il ritorno dei militari in città”.

 

 

E’ morto anche Ermanno Masini, 64 anni, il pensionato che si trovava in condizioni gravissime all’ospedale Policlinico di Milano dopo l’aggressione a picconate subita ad opera di un immigrato ghanese irregolare, poi arrestato, sabato scorso. Le vittime  dell’aggressione salgono così a tre. Ieri era spirata la seconda vittima per l’aggressione brutale compiuta a colpi di piccone sabato mattina a Milano. Era stata dichiarata poco prima delle 11 la morte cerebrale per Daniele Carella, il 21enne ricoverato all’ospedale Niguarda dopo essere stato assalito da Mada Kabobo. Sono quindi stati vani gli interventi chirurgici durante i quali i medici hanno cercato di ridurre i danni gravissimi.

Quella del giovane era stata l’ultima delle aggressioni messe in atto da Kabobo. Daniele era stato colpito alle spalle attorno alle 6.30 mentre era in piedi sul marciapiede aspettando il padre, che stava consegnando i giornali in un palazzo. Un passante aveva da pochi minuti avvisato i carabinieri, che sono arrivati poco dopo, quando però il ragazzo era già stato colpito. Il gip di Milano Andrea Ghinetti ha intanto convalidato l’arresto e disposto la misura di custodia in carcere per l’aggressore. Durante l’interrogatorio a San Vittore il 31enne ha risposto alle domande e ha detto di “sentire delle voci”. Si è trattato di un dialogo molto difficile dato che l’uomo parla un dialetto ghanese e sa poche parole di un inglese elementare. Altri due feriti, invece, si stati dimessi: Francesco Niro, l’operaio di 50 anni ferito alla testa, che è tornato a casa domenica, e Andrea Canfora, di 24 anni, dipendente di un supermercato, che ha riportato una frattura a un braccio.