Raoul Weil, ex presidente e amministratore delegato del Global wealth management di UBS, giudicato non colpevole al termine di un processo in Florida, trova sconcertante che delle persone possano recarsi negli Stati Uniti, violare il segreto bancario e riciclare denaro senza che la giustizia svizzera intervenga.

weilAlle dichiarazioni critiche contro il sistema svizzero, Weil ha aggiunto parole di sollievo per essere tornato un uomo libero : “Sono molto contento che sia tutto finito – ha dichiarato martedì ai giornalisti.
Ha ringraziato le persone che negli ultimi sei anni lo hanno sostenuto e si è detto contento di poter rientrare in Svizzera per vedere i suoi genitori e il suo cane.

Weil è stato giudicato non colpevole e si ritrova libero circa un anno dopo il suo arresto in Italia. Da cinque anni era ricercato dal Dipartimento di giustizia americano, che lo accusava di una truffa da 20 miliardi di dollari. Nell’ottobre 2013 era stato arrestato a Bologna e estradato negli Stati Uniti, per essere processato.

Gli avvocati dell’accusa hanno faticato a stabilire un legame fra Raoul Weil e le malversazioni a carico della divisione nord americana di UBS, accusata di aver aiutato 17 000 clienti americani a evadere il fisco del loro paese all’inizio degli anni 2000.
Hansruedi Schumacher e Martin Liechti, ex collaboratori di Weil presso UBS e testimoni chiave dell’accusa, avevano faticato a mantenere le loro dichiarazioni sotto l’interrogatorio serrato di Matthew Menchel, uno degli avvocati del finanziere svizzero.
Hansruedi Schumacher, che si è consegnato alla giustizia americana il mese scorso, aveva dovuto ammettere che Weil era estraneo alle pratiche di un gruppo di banchieri di UBS all’inizio degli anni 2000.

L’esito del processo solleva numerose questioni circa la capacità del governo americano di portare di fronte alla giustizia gli alti dirigenti bancari per le azioni commesse dai loro impiegati.