Il presidente armeno Serge Sarkissian ha annunciato mercoledì 2 ottobre che il suo paese rinuncia a firmare un trattato di libero scambio con l’Unione europea, privilegiando un avvicinamento alla Russia.

Il governo armeno ha infatti deciso di far parte di un’unione doganale con la Russia, il Kazakistan e la Bielorussia. Una decisione incompatibile con la firma del partenariato orientale con l’UE.

Sarkissian ha precisato che il suo paese spera di siglare con l’Unione europea un accordo associativo in occasione del prossimo vertice del partenariato orientale, che si terrà alla fine di novembre a Vilnius (Lituania), fra gli Stati membri dell’UE e sei ex repubbliche sovietiche, fra cui l’Ucraina, la Moldavia, l’Azerbadjan e la Georgia.

L’Unione europea non considera positivo l’avvicinamento fra l’Armenia e la Russia, in quanto i vertici di Bruxelles sono impegnati in una competizione con il governo di Mosca per attirare i paesi dell’Europa orientale nella loro sfera d’influenza.
Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso aveva denunciato le pressioni esercitate, secondo lui, dalla Russia per impedire che Ucraina, Georgia e Moldavia firmino accordi associativi con l’UE.