Dalla cecità …

Da oltre 30 anni, il Fondo monetario internazionale (FMI) impone politiche di aggiustamento strutturale (drastici tagli nelle spese sociali, privatizzazioni, flessibilità del mercato del lavoro, ecc.) alla maggior parte dei paesi in via di sviluppo.

L’obbiettivo dichiarato è quello di risanare le finanze pubbliche per ripartire su “basi migliori”.
I risultati sono stati drammatici. La povertà, l’esclusione sociale e le ineguaglianze sono esplose, mentre il problema del debito si è aggravato.
Il debito dei paesi in via di sviluppo è stato moltiplicato per quattro fra il 1982 e il 2012; alla maggior parte di questi paesi il problema del debito ha impedito di realizzare investimenti socialmente utili e ecologicamente responsabili.

Guardando al contenuto delle politiche di austerità applicate nella Zona euro dalla Commissione europea e dal FMI dal 2008, si vede come somigliano ai piani di aggiustamento strutturale che hanno devastato i paesi del sud del pianeta.
I risultati sono identici : rallentamento economico, aumento della disoccupazione, esplosione delle ineguaglianze sociali e aggravamento dei deficit e del debito.

Non esiste un solo esempio che mostri che questa politica porta risultati positivi. A questo stadio possiamo chiaramente parlare di cecità dell’élite politica.

… alla schizofrenia

Sembra che non sia solo la cecità ad affliggere i dirigenti politici europei. In effetti da oltre un anno si assiste alla moltiplicazione dei rapporti della Commissione europea e del FMI dove questi ammettono che le politiche promosse costituiscono un grave errore.

Gennaio 2013 : Olivier Blanchard, economista capo del FMI, svela che il Fondo monetario ha largamente sottovalutato l’impatto negativo dell’austerità sulla crescita economica. L’errore nei calcoli si situa attorno al 300 %.

Marzo 2013 : La Commissione europea pubblica un rapporto nel quale ammette che l’austerità non dà gli effetti sperati e aggrava la crisi sociale : “Gli effetti negativi delle restrizioni di bilancio sull’impiego e il livello sociale sono sempre più visibili in certi Stati della Zona euro.”

Aprile 2013 : un gruppo di ricercatori dell’università americana del Massachusetts demolisce un modello economico (vedi correlati) usato dalla Commissione europea per incoraggiare gli Stati della Zona euro a rinforzare le misure di austerità.
Il modello, realizzato da Carmen Reinhart e Kennet Rogoff, ex economista capo del FMI, afferma che un debito pubblico superiore al 90% del Pil causa automaticamente un rallentamento della crescita economica.
I due economisti avevano dimenticato di includere nei loro calcoli alcuni dati essenziali e alcuni paesi. Alla fine, la loro affermazione si era rivelata completamente sbagliata. Reinhart e Rogoff avevano ammesso l’errore ma avevano insistito sulla validità del loro modello.

Aprile 2013 : José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, dichiara che “pur ritenendo che questa politica di austerità sia fondamentalmente giusta, penso che abbia raggiunto i suoi limiti”.

Ottobre 2013 : documenti interni mostrano che il FMI sapeva che la Grecia sarebbe collassata malgrado il piano di aiuti elaborato nel 2010. Il direttore esecutivo Paulo Nogueira Batista aveva dichiarato : “I rischi del programma di aiuti sono immensi (…) In altri termini, questo programma può essere considerato non come un’operazione di salvataggio della Grecia, che dovrà subire un aggiustamento devastante, ma come un piano di salvataggio dei creditori privati della Grecia, principalmente gli istituti finanziari europei.”

Malgrado tutte queste riflessioni e ammissioni, i dirigenti persistono nell’applicazione delle politiche di austerità.

(Fonte : mondialisation.ca)