Riportare i Comuni al centro della vita istituzionale del Paese

Cortonesi y 300Gli ultimi eventi che vedono opposto il Ticino all’Italia nella vertenza sui frontalieri (certificati penali e moltiplicatore al 100%) dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, quale sia il grado di esproprio, operato dallo Stato centrale, della proprietà privata dei cittadini che risiedono nei Comuni ticinesi. Di fatto un accordo tra Stati (la Svizzera da un lato e l’Italia dall’altro) mette i cittadini dei Comuni ticinesi in condizione di non poter più disporre del loro territorio nel modo cui spetterebbe di diritto a dei “proprietari conclamati” dello stesso.

Non so come andrà finire questa vertenza, ma sono convinto che occorra riportare i Comuni al centro della vita istituzionale del nostro paese, conferendo a ciascuno di essi, nella sua specifica singolarità, la facoltà di legiferare (nel rispetto di alcuni princìpi fondamentali) come meglio desidera, senza dover continuamente fare i conti con decisioni “superiori”, prese cioè a maggioranza a livello federale, e che finiscono poi per collidere con quelle che si vorrebbero invece adottare a livello locale.

Il tema se fare della Svizzera una Confederazione (vera) di Liberi Comuni o di rassegnarsi ad uno Stato federale, che condizioni pesantemente le scelte di cittadini raggruppati in Cantoni, modellati ormai sullo stesso schema coercitivo e burocratico-parassitario, è, secondo me, ineludibile e sarà oggetto, assieme a quello della riforma dell’attuale sistema bancario-finanziario, fondato sulla truffa, la contraffazione e il monopolio monetario, oggetto della mia campagna elettorale alle prossime elezioni di ottobre.

Non riesco a immaginare per la Svizzera, in occasione di questo 1° agosto 2015, un augurio migliore di quello di poter guardare al futuro ponendo mano ad una profonda riforma costituzionale che riporti i Comuni al centro della vita istituzionale del paese in un quadro economico-finanziario, che possa fare affidamento su monete e banche oneste.

Rivo Cortonesi
Candidato al Consiglio nazionale per I Liberisti