Ha suscitato non poche polemiche, in questi giorni, la decisione di Granit Xhaka di continuare a giocare per la squadra nazionale svizzera di calcio; purtroppo non ha aiutato a fare chiarezza il fatto che lo stesso Xhaka, al fine di meglio spiegare la propria decisione, abbia pubblicato una lunga lettera aperta, nella sua lingua madre, sul portale talentet.eu. La lettera è stata infatti sommariamente tradotta con l’ausilio degli strumenti offerti da Google per la traduzione istantanea, alcune frasi sono state riformulate e riportate su altri siti, mentre alcune parole sono rimaste non tradotte.

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In sintesi, Xhaka ha dichiarato di voler spiegare quali siano stati i passi che lo hanno condotto fino alla decisione di continuare con la squadra svizzera, dopo che era stato tacciato di “tradimento” per la scelta di non unirsi alla nuova nazionale kosovara.  Il Kosovo, infatti, è stato ammesso nella FIFA solo qualche settimana prima che avessero inizio gli Europei, senza tuttavia che i giocatori potenzialmente interessati ne venissero immediatamente informati.

Xhaka ha dunque spiegato che, secondo un comunicato ufficiale distribuito dalla FIFA, un giocatore che abbia disputato gli Europei 2016 non può unirsi ad un’altra squadra nazionale. Esisterebbero inoltre dei disaccordi tra la Federazione calcistica kosovara e la FIFA per quanto riguarda il trasferimento di giocatori dalla Svizzera al Kosovo.

Xhaka ha dichiarato di aver lavorato per mesi, assieme al proprio staff, per cercare di capire se fosse possibile o meno giocare per il Kosovo e di essersi impegnato per intraprendere tutte le strade possibili per avere questa opportunità.

Il giocatore ha però anche dichiarato che, con la sua decisione di continuare a far parte della nazionale Svizzera, desidera rendere qualcosa in cambio al popolo svizzero, che gli ha sempre testimoniato rispetto e riconoscenza. In questo modo, Xhaka sente inoltre di poter rappresentare tutti gli albanesi che vivono in Svizzera e lo considera un grande onore.