(seconda e ultima parte)

Intervista di Francesco De Maria

Mi sta dicendo che in Russia per una falsa attribuzione di un’opera d’arte… non si va in prigione?

JK  Proprio così, c’è poca severità ed è un male. In Francia ad esempio negli ultimi anni si sono celebrati numerosi processi a rivenditori di mobili antichi falsi. In Francia simili reati sono gravi. In Germania sono in corso un paio di grandi processi, in particolare quello della SNZ Galerie a Wiesbaden, dove un numero enorme (1700) di falsi d’avanguardia russi sono stati trovati presso vari rivenditori. In Russia, purtroppo, non siamo seriamente impegnati sul fronte della lotta alla contraffazione. Elena Basner, che ha subito delle condanne, tenta di giustificarsi asserendo che “l’arte ha il diritto di sbagliare”. Molti rivenditori hanno alterato le firme di artisti europei su certi quadri, che sono stati venduti come opere di artisti russi.

Quali controlli esegue prina di mettere un oggetto in vendita?

JK  Bisogna occuparsi di tutto: provenienza, analisi chimica, analisi storica, controllare le directory, e così via.

Che cosa succede quando le cose… vanno storte?

JK  Beh, possono sorgere guai davvero grossi. È in corso una causa giudiziaria tra l’uomo d’affari russo Dmitry Rybolovlev e il collezionista e proprietario della società Natural Le Coultre Yves Bouvier, per un importo stimato da mezzo miliardo a 1 miliardo di dollari, la causa più grande degli ultimi anni. Il conflitto ha evidenziato i problemi del mercato dell’arte, dove si opera con poco o nessun rispetto delle regole e del diritto.

La situazione è realmente così critica? Sono cose che accadono ai giorni nostri?

JK  La contraffazione di un’opera d’arte…  è vecchia come l’arte stessa! Non appena la domanda supera l’offerta – ecco che si innesca la falsificazione. Come è accaduto, ad esempio, durante il Rinascimento. All’epoca, quante sculture greche, ciotole, vasi sono stati falsificati. La contraffazione esisteva anche per Michelangelo e Benvenuto Cellini, i quali addirittura ne andavano orgogliosi. Nell’epoca del classicismo scolpivano belle sculture di marmo, le seppellivano nei campi e le facevano “scoprire” da un contadino!

Può farci qualche esempio illuminante?

JK  Questo, ad esempio, non è male. Il Museo Austriaco di Storia di Vienna solo nel 1986 ha scoperto che il famoso bronzo “giovane uomo”, conservato nella collezione dal 1806 e considerato reperto romano, è stato realizzato nel XVI secolo.

Ancora uno…

JK  Nel 1895 il Museo del Louvre acquistò per una somma enorme un diadema d’oro del re scita Saytaferna, che poi si scoprì essere un falso creato dal celebre Rukhomovsky. Nel 1937 alla periferia di Parigi hanno scoperto un intero stabilimento che aveva fabbricato decine e decine di icone “antiche”, poi esportate in America e in Inghilterra. Ma oggi…

… La situazione è diversa?

JK  Direi senz’altro peggiore. Pesa soprattutto l’elevato livello tecnologico della contraffazione, il numero enorme dei falsi, l’abilità nella preparazione del materiale di accompagnamento, il fatto che alcuni di questi falsi siano stati esposti in musei pubblici. Ma c’è di più: una situazione catastrofica del business dell’arte che si traduce in una situazione catastrofica per l’arte stessa.

Cara Julia, la sua intervista è stata bella e profonda… ma ha un difetto.

JK  Posso sapere quale?

È impregnata di pessimismo…

JK   Sì perché la situazione, soprattutto in Russia (ma non solo) è realmente cattiva. A ben pensarci, una parola di ottimismo la potrei trovare…

Sono tutt’orecchi. 

JK  … Per dire che l’arte è IMMORTALE e sopravviverà anche ai falsari!

Esclusiva di Ticinolive