La popolazione ha espresso la volontà di rafforzare l’insegnamento della civica, obiettivo per altro mai messo in discussione da nessuno.

Una parte consistente dell’elettorato ha comunque capito le ragioni del Comitato per il No alla modifica della legge della scuola che si opponeva alle modalità proposte dai promotori dell’iniziativa ed era a favore di un efficace insegnamento della civica e dell’educazione alla cittadinanza.

Le varie componenti della scuola – comitato cantonale dei genitori, docenti, direzioni ed esperti – si erano espresse in modo compatto contro la modifica di legge. L’esito della votazione è quindi motivo di preoccupazione, perché riflette una certa incomprensione tra il mondo della scuola e una parte della società.

Il Comitato ringrazia le numerose persone, le tante associazioni e i partiti che lo hanno sostenuto in questa campagna. Forte di questo sostegno, il Comitato resterà impegnato e attivo affinché la volontà popolare possa essere applicata in modo adeguato e vengano ascoltati coloro che operano tutti i giorni con professionalità e competenza nella scuola.

Comitato “No a uno studio puramente nozionistico della civica”

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Questo comunicato, di tono moderato, chiude una campagna accanita e a tratti aspra. La vittoria del Sì è stata nettissima, quasi 2 a 1. I vincitori, felici, non hanno intenzione di maramaldeggiare. ma è chiaro che questo voto peserà, e avrà conseguenze politiche.

La retorica da “fortino assediato dagli indiani”  (espressione nostra) – oltre la palizzata il DECS, tutti i direttori, tutti gli esperti, tutti i collegi dei docenti, ecc. – utilizzata dai membri della Corporazione alla fine si è ritorta (come non era difficile immaginare) contro di loro.