Un devastante incendio boschivo a rapida diffusione ha costretto circa 700 persone a evacuare le loro case nella provincia di Pisa. L’incendio, favorito dal forte vento, è iniziato sul Monte Serra verso le dieci di sera di lunedì scorso e ha distrutto ad oggi oltre 1000 ettari di bosco. L’aeroporto di Pisa “Galileo Galilei” è ancora chiuso al traffico aereo commerciale per facilitare il volo dei mezzi aerei impegnati nel fronteggiare il fuoco.
Il meteorologo Tyler Roys di AccuWeather, aveva spiegato lunedì che il tempo secco e i bassi punti di rugiada avrebbero portato a condizioni ideali per una rapida crescita dell’incendio, e i forti venti provenienti da sud-est avrebbero peggiorato le cose almeno fino alla giornata di oggi.
Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, nel dichiarare lo stato di emergenza e lo stanziamento di 200 mila euro per coprire le spese dei soccorsi, ha confermato la chiusura delle scuole nell’area colpita dall’incendio per agevolare l’accesso ai mezzi di soccorso, e il presidio da parte dell’esercito nella zona colpita per evitare il fenomeno dello sciacallaggio.
Centri di accoglienza sono stati istituiti nelle palestre comunali, nei municipi e nei club sportivi locali con volontari che si stanno prendendo cura delle persone che sono state costrette a fuggire e che non hanno trovato riparo presso i propri parenti. Ci sono auto e alcune case bruciate. Non ci sono per fortuna notizie di persone decedute e non ci sono feriti, soltanto alcuni intossicati lievi.
Le immagini televisive hanno mostrato un denso fumo che copriva la foresta e gli uliveti. Il monastero di Calci, monumento barocco tra i più visitati in Toscana fondato nel 1366 dall’arcivescovo di Pisa, è sfuggito al fuoco grazie al rapido intervento dei Vigili del Fuoco. Chiamato “la certosa di Pisa” ospita attualmente il Museo di storia naturale dell’Università di Pisa.
Secondo il comandante dei Vigili del Fuoco di Pisa, Ugo D’Avenna, pare con ogni probabilità che l’origine dell’incendio sia dolosa, soprattutto alla luce di alcuni dettagli rivelati. Già una settimana prima c’era stato un principio di incendio nella stessa zona con focolai in quattro diversi inneschi. È ancora presto per cercare i nuovi inneschi, ma certamente è strano che le fiamme siano iniziate in una serata fresca in un luogo particolare come l’uliveto che rendeva quel monte un luogo speciale. È raro infatti che gli incendi inizino improvvisamente.
Proseguono ancora oggi le operazioni di spegnimento del vasto incendio con l’intervento di ben cinque aerei Canadair e di un elicottero Sikorsky S64, la gru volante denominata “nuvola rossa”, oltre a 350 volontari e squadre forestali.
Il procuratore capo Alessandro Crini della Procura di Pisa, ha annunciato l’apertura di un fascicolo sull’incendio con l’ipotesi di rogo doloso sulla base di indizi che sono stati raccolti e che dopo lo spegnimento delle fiamme saranno confermati dalle indagini che verranno svolte dai carabinieri forestali.