Dopo la maratona democratica, terminata giovedì scorso con l’incoronazione di Biden a capo avversario di Trump, è partita oggi la convention repubblicana, che si concluderà giovedì con la formalizzazione dell’incoronazione di Trump a capo candidato, avversario di Biden. È la simmetria che piace agli USA.

Primo giorno della convention repubblicana, partita ufficialmente. Il Tycoon, la cui ricandidatura è scontata, parlerà ufficialmente giovedì ma sarà presente a tutti gli incontri e oggi ha già tenuto un informale discorso.

Nikky Haley

Tra gli ospiti, anche Nikky Haley, ex ambasciatrice USA all’Onu e ex governatrice della Carolina del Sud, che alcuni addirittura vedrebbero candidata prossimamente al trono presidenziale: di origine sikh, ha quel dna meticcio e indiano che tanto poco piace, contraddittoriamente alla sinistra.

Perché se in virtù delle sue origini indoamericane, Kamala Harris viene osannata dall’entourage democratico come astro nascente del meticciato al potere, gli stessi media non si stracciano certo le vesti per una Nikky Haley o Condoleeza Rice. Nikki Haley, 48 anni, ha affrontato, infatti, il tema del razzismo:

“”In molti del partito democratico è diventato di moda dire che l’America è razzista. Non è vero, questa è una bugia, non lo è e ve lo dico io che sono l’orgogliosa figlia di un’immigrata”.

Poiché, triste dirlo, ma ci sono africani che piacciono solo perché democratici e repubblicani che non piacciono neanche se indiani.

Nikki ha poi tenuto un discorso dai toni elogiativi del presidente uscente: “è stato duro con la Cina e l’Iran e, alla fine, ha vinto. Ha usato con il mondo le parole di cui il mondo aveva bisogno.” Nelle parole di Haley, Biden è “un bene per Iran e Isis” e “per il partito comunista cinese”. Nel discorso dell’importante presenza, si è trattato anche di avvertire gli elettori del “pericolo”, a detta dei repubblicani, nel caso salisse Joe Biden” “Trump – ha aggiunto Haley – merita altri quattro anni alla Casa Bianca perché mette sempre l’America First. Trump ha fatto quello che Barack Obama e Joe Biden si sono rifiutati di fare con Corea, Iran, Israele, Cina e Isis”. L’amministrazione Biden-Harris sarebbe molto peggio di quella Obama-Biden”

Sul palco presenti diversi ospiti della kermesse repubblicana tra cui il figlio del presidente, Donald JR. Suo il primo intervento della convention; riguardo il tema del razzismo, è stato proprio il figlio a ricordare come Biden e l’entoruage dei democratici sostengano le rivolte e gli incendi dei Black Lives Matter; per domani è invece attesa la first lady Melania, mentre per il gran finale di giovedì ci sarà, oltre a The President, la preziosa figlia Ivanka.

Ogni giorno un membro della famiglia Trump salirà sul palco di Charlotteville, nel Nord Carolina, per ricordare la “continuità dinastica” che tanto piace agli USA: dai Kennedy ai Clinton, dagli Obama ai – probabilmente in futuro – Trump.

Nel suo intervento fuori programma, Trump ha ricordato il coronavirus come “virus cinese”, proponendo guerra aperta (economicamente) alla Cina e un vaccino entro il 2021.

La convention repubblicana, a differenza di quella asettica e distante dei democratici, si è svolta nell’arena dello Charlotte Convention Center, in cui Trump è entrato, accolto da un’ovazione immensa di sostenitori. Al suo ingresso è partito il coro ‘four more years’, e il Tycoon ha rilanciato: “Se li volete davvero infastidire, dovete dire ‘twelve more years’” e il coro, immediatamente, è ripartito ‘twelve more years’. Pollice alzato, sorriso rassicurante, Trump ha detto “i democratici possono vincere solo truccando”.