È venuto a mancare oggi il giornalista, scrittore e sceneggiatore italiano Andrea Purgatori. Famoso negli ultimi anni soprattutto grazie al suo lavoro di conduttore del programma di approfondimento Atlantide, prima del 2017 aveva svolto per quasi 25 anni il ruolo di inviato del Corriere della Sera portando avanti numerose inchieste sul terrorismo internazionale e quello italiano. È stato inviato di guerra in Iran, Iraq e Libano e ha documentato anche i fatti della Guerra del Golfo. Ha inoltre seguito da vicino le vicende della mafia, e in particolare documentando la famosa Operazione Belva, che aveva portato all’arresto del boss Totò Riina.
Nato nel 1953, ebbe un’ascesa rapida. Divenne giornalista già nel 1974 per Tempo e due anni dopo approdò al Corriera della Sera dove divenne ben presto caporedattore. Nel 1980 conseguì la laurea in Giornalismo alla Columbia University di New York. La maggior parte del suo impegno giornalistico andò all’indagine della strage di Ustica, che vide morire 81 persone in un incidente aereo probabilmente provocato per errore dalla NATO o dai libici nel corso di una battaglia aerea.
Tra le sue ultime indagini quella più importante è stata forse la vicenda dell’omicidio di Emanuela Orlandi, la ragazza la cui scomparsa avvenuta in Vaticano è ancora oggi un mistero e oggetto di una nuova indagine. Purgatori ha infatti collaborato al documentario Netflix Vatican Girl che tratta il tema.
Andrea Purgatori si è spento all’età di 70 anni al termine di una malattia inattesa e dal decorso molto rapido. La famiglia non ha voluto divulgare ulteriori informazioni. Lascia tre figli.