Roberto Pellegrini
CANDIDATO al Consiglio nazionale UDC – LISTA 33

Che il sistema LaMal (legge assicurazione malattia) abbia necessità di una riforma totale è sotto gli
occhi di tutti. Ma i tempi della politica sono lenti e chissà quando si arriverà alla riforma auspicata.
Quindi occorre, subito, far qualcosa per dare un po’ di respiro alle famiglie che faticano a far quadrare
i conti e che non ce la fanno più a pagare i premi di cassa malati.

Fra i provvedimenti applicabili in tempi relativamente brevi c’è la revisione e la riduzione dei costi per i
medicamenti passando ad un maggior utilizzo dei meno cari medicamenti generici.
Oggi abbiamo poi un catalogo di prestazioni dell’assicurazione di base che è praticamente illimitato e
che è stabilito dall’autorità: invece del medico e del paziente, è lo Stato a decidere quale trattamento
sia «efficace», «appropriato» ed «economico». Non va bene.

Questa straripante copertura di ogni esigenza individuale sta portando la popolazione alla perdita di
ogni responsabilità individuale. È necessario provvedere ad una riduzione della gamma di prestazioni
dell’assicurazione di base obbligatoria, limitandola ai servizi di base. Tutte le altre prestazioni, quali
quelle della medicina antroposofica, dell’omeopatia, ecc., dovrebbero essere coperte solo da
un’assicurazione complementare facoltativa.

Parecchi studi recenti affermano poi che il 15-20% dei trattamenti medici non sono necessari o sono
addirittura dannosi. Il costo di questi trattamenti è di circa 6 miliardi di franchi all’anno. È evidente che
occorre trovare il modo di ridurre questi sprechi: speriamo che l’Ufficio federale della sanità (che ci
costa 3.5 miliardi di franchi all’anno!) faccia qualcosa e al più presto.
Anche la cartella sanitaria digitalizzata del paziente può essere uno strumento utile alla riduzione dei
costi: ogni operatore sanitario ed il paziente stesso potrebbero verificare quali analisi e atti medici
sono stati fatti recentemente e si potrebbe così evitare di farli di nuovo con un notevole risparmio. La
cartella sanitaria digitalizzata non dovrebbe essere un obbligo, però sarebbe utile che venisse
promossa dagli operatori sanitari e dallo Stato stesso.

Due parole anche sui premi. Sono del parere che occorre poter dedurre la totalità dei primi di cassa
malati dalle imposte: coloro che hanno un reddito basso hanno diritto ai sussidi, mentre per coloro che
sono appena sopra la soglia di reddito che permette l’accesso ai sussidi, sarebbe una bella boccata
d’ossigeno poterli, appunto, dedurre dalle imposte.