Aveva ventisette anni quando fu arrestata, costretta a confessare che si era inventata tutto ed, infine, condannata a morte per impiccagione. Fu l’unica donna la cui testa campeggiò sul Ponte di Londra issata su di una picca.

Nonostante la giovane età, Eliza Barton era già una profetessa la cui notorietà dilagava in tutta l’Inghilterra.

Questa “Giovanna d’Arco” poco nota della Chiesa Anglicana, era una monaca benedettina, che fu mandata a morte per essersi opposta al matrimonio del re Enrico VIII con la sua seconda consorte, la celebre Anne Boleyn.

Forse, quella ch’ella lanciò contro il suo re, fu l’unica delle profezie che non si avverò: ella sosteneva che se Enrico VIII avesse ripudiato Caterina d’Aragona e sposato Anna Bolena, avrebbe regnato soltanto un anno ancora. Il re, in realtà, avrebbe regnano per oltre quindici anni e la prima testa a cadere sarebbe stata quella di Anna Bolena.

All’età di 18 anni, Eliza Barton, un’umile ragazza di campagna, si ammalò gravememente e sostenne di aver veduto il mondo ultraterreno. Miracolosamente guarita dalla malattia, iniziò a predire eventi futuri, come la morte di un bambino nella sua fattoria; quindi iniziò ad invocare il popolo affinché pregasse per la Madonna e per la fedeltà alla Chiesa Cattolica. Sostenuta dall’arcivescovo di Canterbury William Warham e dal vescovo John Fisher, Eliza divenne in breve molto popolare.

Enrico VIII non disdegnò, dapprima, la popolarità della giovane donna che, dopo essere stata esaminata da una commissione, nel frattempo era stata accolta come monaca benedettina nel priorato del Santo Sepolcro di Canterbury. Anzi, il cardinale Thomas Wolsey, assai vicino al re, accettò le profezie della giovane, essendo che esse non contraddicevano lo spirito inizialmente fedele cristiano del re. Fu quando questi iniziò a separarsi dalla Chiesa di Roma, che la Barton divenne un pericolo per la Corona: il re ricorse ad un “attainder” ovvero una norma che autorizzasse la punizione della Barton, anche se questa non aveva commesso alcun crimine, se non quello di opporsi al matrimonio del re con Anna Bolena.

Calunniata e accusata di aver avuto rapporti carnali con due preti Hugh Rich e Richard Risby, come aveva previsto Tommaso Moro – altro martire di Entico VIII – le furono attribuite profezie ch’ella mai aveva detto. Eliza fu quindi processata, assieme a cinque dei suoi confratelli e impiccata. Il suo corpo fu sepolto in una chiesa francescana a Londra, ma la testa fu spiccata. La sua, fu l’unica testa di donna a campeggiare su di una picca e ad essere esposta sul Tamigi.

L’attuale Ponte di Londra, infatti, risale agli anni ‘70, ma l’Old London Bridge fu demolito nel 1831.

A breve, l’avrebbero seguita le teste mozzate di Thomas More, John Fisher e Thomas Cromwell, lo stesso che si era attuato per il matrimonio di Anna, la quale, anche lei, sarebbe stata decapitata.